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14 Maria Borrello
questo spazio dilatato che corrisponde allo spazio di relazione: è ormai chiaro
come esso superi i confini geografici e politici essendo appunto definito come
spazio globale. I problemi relativi alle condizioni entro le quali realizzare e
garantire sviluppo vanno dunque inseriti entro questa cornice ampia che
trascende i confini geo-politici; tuttavia, occorre ulteriormente considerare come
le condizioni per lo sviluppo non si limitino a investire lo spazio dilatato
dell’intero globo terrestre, in quanto esse si innervano altresì entro le regioni
virtuali, sempre più prepon deranti nell’agire e nella relazionalità quotidiana;
tale ulteriore estensione deter mina, ovviamente, un ulteriore profilo di proble -
ma ticità. Diviene, in effetti, sempre meno rilevante il piano distintivo tra
materialità e immaterialità delle risor se, la cui disponibilità necessita di essere
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inquadrata entro i termini dell’ac cesso . La disponibilità e l’accessibilità costi -
tui scono dunque i riferimenti fondamentali per validare le questioni aperte entro
il terreno della giustizia sociale e, in questo senso, la sostenibilità intende proprio
garantire uno spazio aperto e accessibile.
La rilevanza del terzo pilastro si manifesta peraltro anche relativamente alla
dimensione temporale. Lungo questo profilo si dispongono infatti le que stio ni
relative alla formulazione di un’etica intergenerazionale. Questo riferi mento alla
giustizia tra le generazioni impone allora di soffermare l’analisi sulle specificità
proprie dell’idea di futuro alla quale la sostenibilità si rivolge e che dispone.
La sostenibilità intende rispondere all’esigenza di procedere verso direzioni
che siano in grado di favorire una crescita che contempli e si faccia carico della
possibilità del futuro. All’imperativo economico rivolto alla massimizzazione
del profitto, si sostituisce la consapevolezza della necessità, impellente e
improrogabile, di modulare le scelte produttive (latamente intese) secondo una
visione di più lungo respiro. L’hic et nunc, che ha orientato e alla fine sovrastato
le scelte pubbliche e private nella gestione delle risorse, viene dunque scalzato
da rappresentazioni e direzioni che si incentrano sul futuro, vale a dire sulla sua
stessa possibilità: è dunque in questa inversione temporale, dove è il futuro a
orientare e determinare il presente, che si manifesta la cifra che meglio può
spiegare le dinamiche sottese alla individuazione e realizzazione delle politiche
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collettive in tema di sostenibilità .
42 Si tratta in realtà di estendere alla sostenibilità la variazione di paradigma, realizza -
tasi in questi termini in ambito economico, e che è consistita precisamente nel passaggio
dalla proprietà all’accesso (J. Rifkin, L’era dell’accesso. La rivoluzione della Neweconomy,
Mondadori, Milano, 2000).
43 In tale prospettiva, Ferdinando Menga evidenzia la necessità del passaggio a un
“tempo etico”, e formula la sua proposta teorica nei seguenti termini: «Per accogliere
in modo radicale l’appello a una responsabilità nei confronti dei futuri è necessario
abbandonare la strategia fondativa che cerca di estendere il presente al futuro, e
intraprendere il percorso inverso – quello di un’etica che trasgredisce il primato del