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La sostenibilità sociale. Spunti di riflessione per un inquadramento 13
tra soggetti, comunità e ambiente. Questi tre concetti rappresentano i poli entro
i quali le strategie di sviluppo sostenibile devono essere pensate e realizzate ma
essi stessi necessitano di essere ripensati a partire da una riformulazione delle
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categorie dello spazio e del tempo .
La prospettiva entro la quale il concetto di sviluppo sostenibile si colloca
risulta infatti estremamente ampliata sia rispetto alle coordinate spaziali sia
rispetto a quelle temporali. Una concezione dello sviluppo, che aderisca alle
esigenze contingenti di un mondo interconnesso, non può in effetti occupare
lo spazio ristretto dei confini nazionali: sappiamo infatti che le scelte operate in
ciascuna area del mondo si riverberano e intaccano non solo lo spazio
circostante, ma influenzano e determinano le condizioni di vita anche in luoghi
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lontani . La possibilità dello sviluppo sostenibile, pertanto, va concepita entro
condizione contingente. Ed è proprio intorno a questa esigenza, veicolata e sorretta dal
riferimento alla sostenibilità, che queste pagine intendono soffermarsi.
40 L’analisi proposta in queste pagine si soffermerà principalmente sulla questione
della temporalità e in particolare sul tratto intergenerazionale che è alla base delle
strategie sostenibili. Tale tratto implica infatti una revisione della relazione tra presente
e futuro, in termini «radicalmente alternativi» (cfr. F. Menga, Etica intergenerazionale,
Mor celliana, Brescia, 2021, p. 10). Si argomenterà come occorra uscire dalla supremazia
del presente e dalla sua modalità proiettiva nella rappresentazione del futuro; su questa
base si rileverà la necessità di elaborare un nuovo paradigma etico incentrato sul con -
cetto di responsabilità intesa come responsabilità per il futuro (in questo senso, si ri -
manda, tra altri, a: B. Barry, Circumstances of justice and future generations, in R. I. Siko -
ra, B. Barry (ed. by), Obligations to future generations, Temple University Press, Phila -
del phia, 1978, pp. 204-248; E. Partridge (ed. by), Responsabilities for future generations.
Environmental Ethics, Prometeus Book, NY, 1981; S. Skrimshire (ed. by), Future Ethics.
Climate change and apocalyptic imagination, Bloomsbury Publishing, 2010).
41 A. Sen, L’idea di giustizia, tr. it., Mondadori, Milano, 2010. A partire da questo
assunto, l’A. propone la teoria dell’imparzialità aperta: riprendendo la figura dello
spettatore imparziale proposta da Adam Smith, quale dispositivo essenziale nella
definizione dei processi decisionali, per la valutazione critica e la discussione pubblica
in tema di giustizia, sottolinea come: «le nostre scelte e le nostre azioni possono
condizionare la vita di altre persone, vicine e lontane», p. 140; nel mondo interconnesso
che abitiamo, infatti, «sono ben pochi coloro che non possiamo ritenere prossimi a
noi», p. 184. Questa interconnessione genera reciprocità nella responsabilità: «una
società implica interazione e le nostre vite dipendono le une dalle altre: come ebbe a
dire John Donne, quasi quattro secoli fa, “nessun uomo è un’isola a sé stante”. L’idea
della reciproca dipendenza non può che condurre a quella della reciproca respon -
sabilità», cfr. A. Sen, La libertà individuale come impegno sociale, Laterza, Roma-Bari,
2007, p. 62. Sulla definizione della responsabilità da assumere nei confronti dei prossimi
si concentrerà l’analisi proposta nel paragrafo 3.2 di questo testo.