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La sostenibilità sociale. Spunti di riflessione per un inquadramento        11


               Da una rappresentazione di sviluppo, affermatasi a partire dalla rivoluzione
            industriale avviatasi nell’Ottocento, orientata a una crescita produttiva, e
            ancorata alla dimensione economica, si è dunque giunti a considerare la
            possibilità dello sviluppo a partire dalla sua dimensione trasformativa delle
            relazioni sociali complessivamente intese; ciò ha implicato di adeguare le
            strategie di sviluppo verso modalità da una parte preservative, tenendo
            primariamente in conto la scarsità delle risorse (materiali e immateriali) dispo -
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            nibili  e dall’altra inclusive, al fine di garantire adeguati standard di benessere
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            in una prospettiva globale .
               Crisi e sviluppo pertanto indicano la necessità del cambiamento e quest’ul -
            timo, del resto, costituisce indubbiamente l’aspetto che di più contraddistingue
            l’umano. Questa ovvia considerazione, tuttavia, comporta implicature che non
            sono affatto scontate e che anzi, letteralmente, indicano i costi da sopportare (e
            questi ovviamente non vanno intesi letteralmente ed esclusivamente secondo la
            matrice economica, ma anche, se non soprattutto, in termini sociali); a ciò si ag -
            giun ge un ulteriore profilo di problematicità: infatti, poiché per superare la con -
            di zione di crisi occorre attivare modalità e strumenti differenti da quelli in uso,
            l’elaborazione di modelli (teorici, di comportamento e di prassi) inediti pale sa
            un carico di incertezza relativo alla loro efficacia. Al centro del concetto di crisi,
            e alle potenzialità di sviluppo che essa comporta, si trovano dunque dia cro -
            nicamente disposte la necessità del cambiamento e l’incertezza sulle risul tanze
            derivanti dalla possibilità effettiva di realizzarlo, vale a dire sulla difficoltà di
            identificare una direzione tra le molteplici e incerte che essa stessa dispone o
            comunque consente. Ed è proprio in questa scelta direzionale che si annida la
            problematicità e la complessità cui deve propriamente fare fronte la
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            sostenibilità .


            Mulino, Bologna, 2002. Tutte queste considerazioni, come si avrà modo di evidenziare,
            costituiscono la struttura portante dell’Agenda 2030.
               35  Sembra infatti quanto mai necessario riorientare il nostro vivere insieme verso
            modalità compatibili con le risorse, sempre più scarse e carenti, a nostra disposizione.
            Tuttavia, tali risorse devono essere intese in senso ampio, includendo non soltanto i
            beni materiali, naturali o artefatti, ma anche quelli che potremmo definire immateriali
            e che rinviano alla dimensione relazionale stessa: si tratta di considerare cioè tutte le
            risorse determinate da fattori fisici, umani e ambientali. In tal senso si rimanda a A.
            Lanza, Lo sviluppo sostenibile, Il Mulino, Bologna, 1997, in particolare, p. 16.
               36  Come già rilevato, è propriamente l’attenzione alla giustizia sociale il tratto che
            caratterizza l’impostazione assunta dall’Agenda 2030 in tema di sviluppo sostenibile.
            In particolare, l’Agenda coniuga lo sviluppo sostenibile con un approccio inclusivo e
            tale aspetto centrale sarà considerato in modo più approfondito nel proseguimento di
            questa riflessione.
               37  La condizione di crisi pone infatti il problema della scelta. La determinazione
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