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IMPERATORI SUL NILO: IL VIAGGIO DI SETTIMIO SEVERO IN EGITTOa259
2. Riflessioni
Nelle fonti che narrano il viaggio di Settimio Severo in Egitto sembra
possibile distinguere almeno due temi: l’interesse per la storia e la cultura
del paese e l’attività amministrativa. Data l’abbondanza di notizie su en-
trambi questi aspetti, vale la pena analizzarli individualmente, mettendo in
luce le analogie con altre informazioni sulla vita di Severo e con il suo ope-
rato in altre regioni dell’impero.
Per quanto riguarda il primo aspetto, non può sfuggire la somiglianza tra
il viaggio di Adriano e quello di Severo: entrati in Egitto con una simbolica
sosta a Pelusium, entrambi gli imperatori si diressero ad Alessandria e, dopo
un periodo trascorso in questa città, risalirono il corso del Nilo toccando i
luoghi di maggior rilevanza storica e naturalistica, arrivando, infine, a visita-
re la regione della Tebaide, nel sud della provincia. Così come Adriano, an-
che Severo si mostrò una persona molto curiosa e, per sua stessa ammissio-
ne, desiderosa di imparare cose nuove sulla storia e sugli aspetti naturalistici
dei luoghi visitati. Tutto ciò è perfettamente compatibile con altre notizie
tramandate sulla sua vita. Sappiamo, infatti che Severo, ben prima di diven-
tare imperatore, si era recato ad Atene per visitare i monumenti di questa
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città ; molti anni dopo, ormai anziano e nel mezzo della campagna britanni-
ca con la quale si proponeva di sottomettere la Caledonia, viaggiò a più ri-
prese fino all’estremo nord di questa terra per osservare le variazioni nella
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durata dei giorni in estate e in inverno . Viene inoltre tramandato che Seve-
ro «desiderava un’educazione migliore rispetto a quella che aveva ottenuto, e
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per questo era un uomo di molte idee piuttosto che di molte parole» .
Pare importante sottolineare, a questo proposito, che Severo nacque e
crebbe in una città africana, Lepcis Magna, dove la romanizzazione era rela-
tivamente recente (divenne municipio sotto i Flavi e poi colonia sotto Traia-
no), e perdipiù in una famiglia aristocratica locale dove il punico si parlava
ancora e gli antichi legami con la Fenicia (e con Tiro in particolare) doveva-
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no essere ancora particolarmente importanti . Pur essendo in grado di parla-
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re greco fluentemente , Severo non aveva ricevuto un’educazione filosofica
e letteraria di alto livello. Il fatto che fu compagno di studi di Emilio Paolo
47 HA Sev. 3.7.
48 Cass. Dio, 77.13.3.
49 Cass. Dio, 77.16.1: παιδείας μὲν γὰρ ἐπεθύμει μᾶλλον ἢ ἐπετύγχανε, καὶ διὰ τοῦτο
πολυγνώμων μᾶλλον ἢ πολύλογος ἦν.
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50 Sull’ambiente in cui Severo nacque e crebbe, vd. BIRLEY, 1999 , p. 1-80 (p. 5 in particola-
re sui rapporti con Tiro, sui quali vd. anche REY-COQUAIS, 1987 a proposito di IGLTyr 48 = SEG
XXXVII.1463 = AE 1987, n. 958 = AE 2017, n. 1609 dove Tiro è definita la metropolis di
Lepcis); DAGUET-GAGEY, 2000, p. 19-162; SPIELVOGEL, 2006, p. 17-47.
51 Cass. Dio, 77.17.2.