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IMPERATORI SUL NILO: IL VIAGGIO DI SETTIMIO SEVERO IN EGITTOa263

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                           considerate, come donne, orfani e nullatenenti . Non si può non cogliere, in
                           tutto ciò, l’intenzione di diminuire, tramite l’applicazione delle leggi, le di-
                           storsioni che affliggevano la società del tempo, un indirizzo di pensiero ben
                           sintetizzato dalla massima che le Institutiones di Giustiniano attribuiscono a
                           Severo e Caracalla: «anche se non siamo soggetti alle leggi, tuttavia di leggi
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                           viviamo» . Si può notare, insomma, la formazione giuridica di Severo a cui
                           si è accennato sopra e anche la sua dedizione al lavoro amministrativo, a cui
                           fanno riferimento, tra l’altro, diverse fonti contemporanee: Erodiano lo de-
                           scrive come «un amministratore nato e un uomo dotato di grandissima ener-
                                                                                74
                           gia» (ἐς πραγμάτων διοίκησιν γενναῖος ἅμα καὶ θυμοειδής)  e persino Cas-
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                           sio Dione, solitamente poco propenso a tesserne le lodi , riferisce che Seve-
                           ro, mentre si trovava nel letto di morte, domandava se era rimasto del lavoro
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                           da sbrigare .
                             Anche  sotto  questo  aspetto  le  differenze  con  l’operato  di  Adriano  in
                           Egitto sono notevoli. Com’è noto, i suoi interventi più famosi in questa pro-
                                                                              77
                           vincia furono un programma di costruzioni ad Alessandria  e, soprattutto, la
                           fondazione di Antinopoli. Le fonti letterarie descrivono la creazione di que-
                           sta  polis  come  un  evento  estemporaneo,  dovuto  più  che  altro  al  dolore  di
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                           Adriano per l’improvvisa morte di Antinoo . In realtà, la cura con cui le ar-
                           chitetture urbane e istituzionali di questo centro vennero progettate e, cosa
                           ancora  più  importante,  la  sua  posizione  lungo  il  corso  del  Nilo  nell’Alto
                           Egitto, sembrano indicare che si trattò di un’iniziativa ben pianificata con lo
                           scopo di promuovere la diffusione di usi e costumi greci in un’area che fino
                                                                                  79
                           ad allora aveva mantenuto un’identità prevalentemente egizia . Non posso-
                           no sfuggire i paragoni con altre poleis fondate da Adriano, come Adrianopoli
                           in Cirenaica, Adrianopoli in Tracia, Stratonicea-Adrianopoli, Hadrianouthe-
                           rae, Hadrianoi e Hadrianeia in Misia e, infine, con la colonia di Aelia Capi-


                             72  Su questi aspetti, vd. l’attenta analisi in LEWIS, 1996. Di particolare interesse anche le
                           politiche  a  favore  della  popolazione  rurale,  sulle  quali  vd.  PFEIFFER,  2010,  p.  193-194;
                           BERTOLAZZI, 2020, p. 166-167.
                             73  Inst. Iust., 2.17.8: licet enim legibus soluti sumus, attamen legibus vivimus.
                             74  Hdn., 2.9.2.
                             75  Sull’attitudine di Dione verso Severo, vd. RANTALA, 2016.
                             76  Cass. Dio, 77.17.4.
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                             77  Secondo Eusebio, Chron. ad CCXXIIII Olymp. (197  Helm), Adriano iniziò un pro-
                           gramma di restauri  ad  Alessandria  nel  primo  anno  di  regno  per  rimediare  ai  danni  causati
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                           dalla rivolta giudaica. Ciononostante, come nota BIRLEY, 1999 , p. 239, non pare improbabile
                           che Adriano abbia anche realizzato nuove costruzioni, visto che un quartiere di questa città
                           prese in seguito il suo nome (IGR I.1060).
                             78  Cass. Dio, 69.11.2-4; HA Hadr. 14.5-6; Aur. Vict., Caes. 14.7-9.
                             79  Sulla fondazione di questa città e il suo scopo, vd. la discussione in SCHUBERT, 1997;
                           BOATWRIGHT,  2000,  p.  190-196;  CALANDRA,  2008.  Cfr.  anche  MALOUTA,  2009  riguardo
                           l’elitismo che sembra aver connotato la società locale negli anni che seguirono la fondazione.
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