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262aRICCARDO BERTOLAZZI

                           sua  nascita,  in  modo  che  nessuno  potesse  interpretare  l’oroscopo  corretta-
                           mente, conoscendo in tal modo con esattezza cosa il futuro aveva in serbo
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                           per l’imperatore . Pare di conseguenza verosimile che la confisca dei libri
                           magici avesse lo stesso obiettivo della chiusura della tomba di Alessandro
                           Magno: evitare che qualcuno li usasse per preparare un’usurpazione o per
                           diffondere  voci  che  avrebbero  potuto  mettere  in  dubbio  la  permanenza  al
                           potere dell’imperatore.
                             Venendo al secondo punto, e cioè all’attività amministrativa, non sembra
                           affatto azzardato sostenere che il passaggio di Severo dall’Egitto fu uno dei
                           momenti  più  significativi  nella  storia  di  questa  provincia.  La  concessione
                           dello ius buleutarum ad Alessandria e alle metropoleis equiparò amministra-
                           tivamente le città egiziane alle altre comunità dell’impero. Ciò illustra bene
                           l’importanza che Severo attribuì alle comunità locali nell’ottica di un miglio-
                           ramento  dell’amministrazione  provinciale,  mirando  a  diffondere  istituzioni
                           di tipo greco-romano per incentivare un tipo di vita urbana ritenuto più com-
                           patibile con le esigenze dell’impero. Si può fare un paragone con quello che
                           Severo fece in altre regioni dell’Oriente: non solo fondò città di tipo greco in
                           Palestina (Diospolis ed Eleutheropolis), ma anche promosse diverse poleis al
                           rango di colonie (Laodicea ad Mare e Tiro in Siria e Sebaste in Palestina);
                           trasformò, cioè, comunità peregrine di tipo greco in città di pieno diritto ro-
                           mano. In Mesopotamia creò, oltretutto, le cosiddette ‘colonie esotiche’, ov-
                           vero trasformò in colonie delle comunità arabe (Resaena e Singara) o solo
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                           parzialmente ellenizzate (Nisibi) . In questi casi avvennero, a dire il vero,
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                           sempre monete con legende in greco, cosa del tutto inusuale per delle comu-
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                           nità di diritto romano . Ne consegue che Severo fu particolarmente aperto a
                           includere nella compagine politica romana comunità di tipo greco e in quella
                           greca  comunità  connotate  da  un’identità  semitica  o  egizia.  Per  quanto  ri-
                           guarda l’Egitto in particolare, non può essere un caso che poco tempo dopo
                                                                                      71
                           il senato ebbe il suo primo membro proveniente da questa provincia .
                             Oltre a ciò, gli apokrimata citati sopra illustrano bene un lato apparente-
                           mente nascosto dell’attività di Severo. Qui leggiamo, infatti, che questo im-
                           peratore si preoccupò spesso di confermare le tutele che le leggi riconosce-
                           vano ai singoli individui di fronte agli abusi di pubblici officiali, ammini-
                           stratori locali, o persone che facevano valere la propria posizione altolocata,
                           occupandosi,  inoltre,  dei  diritti  di  categorie  sociali  tradizionalmente  poco



                             68  Cass. Dio, 77.11.1.
                             69  Su tutti questi aspetti, vd. la discussione in BERTOLAZZI, 2020, p. 141-174.
                             70  Come notato da MILLAR, 1990, p. 40.
                             71  Cass. Dio, 77.5.5.
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