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IMPERATORI SUL NILO: IL VIAGGIO DI SETTIMIO SEVERO IN EGITTOa257

                           ziative  resero  la  navigazione  nel  Mar  Rosso  più  sicura,  consentendo  allo
                           sconosciuto sovrano di aprire una via di comunicazione terrestre tra l’Egitto
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                           e il suo regno . Allo stato attuale delle nostre conoscenze non si può stabili-
                           re se tutto ciò avvenne prima, durante o dopo la presenza di Severo in Egitto,
                           ma  sembra  comunque  plausibile  che  a  quest’epoca  le  regioni  a  sud  della
                           provincia  fossero  tutt’altro  che  tranquille  e  che  l’imperatore  e  il  governo
                           provinciale seguissero con attenzione quello che avveniva nei pressi dei con-
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                           fini  meridionali .  Attraverso  l’Egitto  passavano,  infatti,  rotte  commerciali
                           che, grazie all’imposizione di dazi, assicuravano un importantissimo contri-
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                           buto economico alle casse dell’impero . Potrebbe dunque darsi il caso che
                           Severo stesse pensando a un riassetto o un rafforzamento della frontiera me-
                           ridionale, e che intendesse visitare, a questo proposito, qualche luogo strate-
                           gico, o ancora che avesse in programma incontri con esponenti di popolazio-
                           ni che vivevano a sud del confine.
                             Ad ogni modo, avendo rinunciato a spingersi verso sud, Severo dovette,
                           forse, accontentarsi di celebrare il tradizionale sacrificio con cui, in primave-
                                                                        42
                           ra, i governanti invocavano la piena del Nilo a File , località posta poco più
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                           a sud di Syene, sul confine geografico tra Egitto ed Etiopia . File potrebbe
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                           so santuario di Iside, che costituiva un’importante meta di pellegrinaggio e
                           dove, tra l’altro, si rendeva grazie alla dea proprio all’inizio della stagione di
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                           piena del Nilo . Curiosamente, un tipo di denario coniato per Giulia Domna
                           più o meno in questo periodo raffigura la dea in piedi sul navigium nell’atto
                           di  allattare  Arpocrate,  una  raffigurazione  che  rappresenta  un  hapax  nella
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                           produzione severiana . Potrebbe dunque essere il caso che, così come per
                           Serapide, Severo e la sua famiglia abbiano mostrato un certo interesse per il
                           culto di questa divinità durante il soggiorno egiziano.
                             Non essendoci altre notizie sulla presenza di Severo e del suo seguito in
                           Egitto, si può concludere che dal confine con l’Etiopia l’imperatore tornò in-
                           dietro scendendo lungo il Nilo, sostando, forse, ancora una volta ad Alessan-



                             39  Cosm. Indic., 2.60: ἐποίησα τὴν ὁδὸν ἀπὸ τῶν τῆς ἐμῆς βασιλείας τόπων μέχρι Αἰγύπτου.
                             40  Su questo aspetto, cfr. SPEIDEL, 2016, p. 296-300.
                             41  SPEIDEL, 2015, p. 101-105; SPEIDEL, 2016, p. 294-296.
                             42  Si tratta del sollemne sacrum descritto da Seneca (Nat. 4a.2.7), che di solito veniva cele-
                           brato dal praefectus Aegypti. Cfr. HANNESTAD, 1944 a; PARRONI, 1994, p. 545. La possibile pre-
                                                                                      2
                           senza di Severo è suggerita da HANNESTAD, 1944 b, p. 220, seguito da BIRLEY, 1999 , p. 139.
                             43  Vd. supra, nt. 37.
                             44  Paus., 10.32.18. Cfr. HANNESTAD, 1944 a, p. 56-57. Sul santuario di Philae in generale,
                           vd.  MACQUITTY,  1976;  JACKSON,  2002,  p.  118-124.  Sui  pellegrinaggi,  TAKÁCS  SAROLTA,
                           2005; DUNAND, 2018.
                             45  RIC IV a, p. 170 (n. 577), 178 (n. 645), 209 (n. 865). Sull’interpretazione di questo tipo,
                           vd. la discussione in BERTOLAZZI, 2019, p. 469-470.
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