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IMPERATORI SUL NILO: IL VIAGGIO DI SETTIMIO SEVERO IN EGITTOa253
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cui famiglia Severo si era da poco auto-adottato . Da notare, inoltre, che sia
Adriano sia Severo si interessarono alle tombe dei condottieri del passato:
Adriano visitò quelle di Aiace, Epaminonda e forse anche quella di Alcibia-
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de ; Severo, invece, sembra essersi recato presso quella di Annibale a Libis-
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sa, in Asia Minore , e, come vedremo tra poco, visitò il sepolcro di Ales-
sandro Magno in Egitto. È utile tenere presente, infine, che Severo nutrì un
certo interesse per la storia della tarda repubblica. Secondo Cassio Dione, in
un discorso in senato pronunciato all’inizio del suo regno, Severo lodò Ma-
rio, Silla e Augusto per la loro risolutezza (e spietatezza) nel consolidare il
proprio potere, stigmatizzando la moderazione di Cesare e dello stesso Pom-
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peo come la causa principale della loro rovina .
La tappa successiva del viaggio fu Alessandria, dove Severo e la sua fa-
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miglia giunsero verso la fine del 199 . Una serie di risposte a quesiti di na-
tura giuridica (apokrimata) che Severo e Caracalla emanarono en Alexan-
dreia tra il dicembre del 199 e l’aprile del 200 indica che il soggiorno della
corte imperiale in questa città fu tutt’altro che breve, e che gli imperatori de-
dicarono una parte non trascurabile del loro tempo a risolvere questioni di
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carattere amministrativo . Secondo l’Historia Augusta, fu durante il sog-
giorno ad Alessandria che Severo concesse un importante privilegio agli
abitanti di questa città: lo ius buleutarum, ovvero la facoltà di possedere una
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boule dove i notabili potessero riunirsi ed eleggere i propri magistrati . An-
che Cassio Dione ci parla di questo provvedimento, confermando così la no-
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tizia e il fatto che la decisione di Severo ebbe notevole eco . Com’è noto,
quando Ottaviano annesse l’Egitto, mantenne il sistema amministrativo cen-
tralizzato dei Tolomei, che riconosceva il diritto all’autogoverno solo alle
poche città di fondazione greca; gli Alessandrini, giudicati troppo inclini alla
rivolta, vennero però esclusi da questo privilegio, e durante i due secoli suc-
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cessivi tentarono, invano, di ottenerlo . Le fonti papirologiche dimostrano,
inoltre, che Severo concesse lo ius buleutarum non solo ad Alessandria, ma
anche alle città egizie (metropoleis), che fino ad allora erano state governate
10 BIRLEY, 1999 , p. 136, dove si nota che Severo potrebbe anche aver voluto lavare l’onta
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dovuta al fatto che ad uccidere Pompeo fosse stato un rinnegato chiamato Lucio Settimio
(Caes., BC 3.104; Plut., Pomp. 79; Cass. Dio, 42.3.3; su questo personaggio vd. l’analisi di
ROSSI, 2014). Cfr. anche SPIELVOGEL, 2006, p. 123.
11 Rispettivamente Philostr., Her. 288; Paus., 8.11.8 e Athen., 13.574.
12 Cass. Dio, 19.65.7.
13 Cass. Dio, 76.8.1.
14 HALFMANN, 1986, p. 218.
15 P.Col. VI.123 = SB VI.9526. Cfr. OLIVER, 1989, p. 451-458, n. 226-238.
16 HA Sev. 17.2.
17 Cass. Dio, 51.17.3.
18 Cass. Dio, 51.17.2. Sulla situazione degli Alessandrini e le conseguenze della riforma
di Severo, vd. BERTOLAZZI, 2020, p. 164-167 con bibliografia precedente.