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254aRICCARDO BERTOLAZZI
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da funzionari nominati dall’amministrazione romana . Sempre riguardo gli
aspetti amministrativi, alcune fonti ci parlano, infine, di opere edilizie che
Severo fece realizzare ad Alessandria. Secondo Giovanni Malala fece co-
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struire delle terme e un tempio di Rhea , mentre secondo il Chronicon Pa-
schale intraprese la costruzione di un ginnasio e di un grande tempio chia-
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mato Pantheon . Il carattere tardo e spesso dubbio di queste fonti le rende
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però poco attendibili, specialmente in assenza di altri riscontri .
Per quanto riguarda gli aspetti più ‘turistici’ del soggiorno alessandrino,
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Cassio Dione narra che Severo visitò il sepolcro di Alessandro Magno ,
ubicato nel centro cittadino, dove il corpo mummificato del condottiero era
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stato in precedenza visto (oltre che toccato) da Ottaviano . Dione però ag-
giunge che Severo fece chiudere il sepolcro subito dopo averlo visitato, in
modo che nessun altro potesse vedere i resti di Alessandro in futuro. Un mi-
sto di curiosità e diffidenza si nota anche nel fatto che, sempre secondo Dio-
ne, Severo «portò via da pressoché tutti i santuari tutti i libri contenenti qual-
siasi sapere segreto che poté trovare … affinché nessuno potesse studiare
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quello che vi era scritto» . È stato notato che questa caccia ai manoscritti,
che Severo dovette portare poi in Italia, fu probabilmente all’origine della
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proliferazione dei papiri magici in Occidente nei due secoli successivi . Per
questo motivo la notizia di Dione sembra cogliere nel vero, e non pare
un’esagerazione ritenere che Severo passò al setaccio sia i santuari alessan-
drini sia tutti quelli che incontrò nel successivo viaggio lungo il Nilo. Da ul-
timo, anche se nessuna fonte ne parla, si può facilmente ipotizzare che du-
rante il soggiorno ad Alessandria Severo visitò il grande tempio di Serapide
costruito da Tolomeo III: l’Historia Augusta racconta che Severo, una volta
ritornato in Occidente, affermò spesso di aver apprezzato l’Egitto propter
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religionem dei Serapidis .
19 BERTOLAZZI, 2020, p. 166.
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20 Io. Mal., Chron. 12.21 (223 Thurn).
21 Chron. Pasch. ad CCXLV Olymp. (I 497 Dindorf).
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22 Come è stato osservato anche nel caso delle nuove costruzioni che, sempre secondo Io.
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Mal., Chron. 12.20 (221 -222 Thurn) e Chron. Pasch. ad CCXLIII Olymp. (I 494 -495 16
Dindorf), Severo avrebbe intrapreso a Bisanzio: MANGO, 2003; PONT, 2010. Cfr. BERTOLAZZI,
2020, p. 120-121.
23 Cass. Dio, 76.13.2.
24 Cass. Dio., 51.16.5. Sull’ubicazione e la struttura della tomba, vd. CHUGG, 2002; sulle
visite di Augusto e dei suoi successori, ERSKINE, 2002.
25 Cass. Dio, 76.13.2: τά τε βιβλία πάντα τὰ ἀπόρρητόν τι ἔχοντα, ὅσα γε καὶ εὑρεῖν
ἠδυνήθη, ἐκ πάντων ὡς εἰπεῖν τῶν ἀδύτων ἀνεῖλε … ἵνα μηδεὶς … τὰ ἐν ἐκείνοις γεγραμμένα
ἀναλέξηται.
26 MASTROCINQUE, 2018-2019.
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27 HA Sev. 17.3. Cfr. BIRLEY, 1999 , p. 138; DAGUET-GAGEY, 2000, p. 308; SPIELVOGEL,
2006, p. 125. Sul rapporto tra Severo e questa divinità, vd. in particolare PFEIFFER, 2010, p.