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264aRICCARDO BERTOLAZZI

                           tolina in Giudea: si tratta di centri con cui si cercava di popolare e civilizzare
                           aree poco urbanizzate (come la Tracia e la Misia) o devastate durante le ri-
                                                                     80
                           volte giudaiche (come la Cirenaica e la Giudea) . Lo scopo era, in buona so-
                           stanza, rafforzare il tessuto urbano delle province con fondazioni ex-novo di
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                           città con una forte identità greca o romana . Le politiche di Severo volte alla
                           trasformazione  e  all’uniformazione  piuttosto  che  alla  semplice  creazione
                           possono perciò essere considerate un punto di svolta nei rapporti tra comu-
                           nità e governo imperiale.
                             Rimane, infine, un ultimo dettaglio che vale la pena considerare separa-
                           tamente: il pianificato (e mai realizzato) viaggio di Severo fino all’estremo
                           sud dell’Egitto. Come si è visto sopra, è difficile stabilire se intendesse re-
                           carsi a sud di Syene per scopi turistici oppure per affari di stato. Rimane il
                           fatto che nessun imperatore prima di Severo sembra essersi recato tanto a
                           sud, e ciò non sembra essere frutto del caso. L’attenzione che Severo riservò
                           ai  confini  africani  dell’impero  non  ha  infatti  uguali  nella  storia  imperiale,
                           dato che durante il suo regno furono spostati verso sud i confini della Mau-
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                           retania Caesariensis , della Numidia  e, soprattutto, quelli della Tripolita-
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                           nia ,  la  sua  terra  d’origine,  dove  peraltro  soggiornò  in  occasione  di  una
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                           campagna contro i Garamantes nel 203 . Proprio la sua città natale, Lepcis
                           Magna,  costituiva  una  dei  principali  punti  d’arrivo  delle  rotte  carovaniere
                           che collegavano l’Africa centrale alla costa mediterranea, ed era stata in pas-
                                                                                             86
                           sato il punto di partenza di spedizioni che si spinsero fino a sud del Sahara .
                           Alla luce di tutto ciò, non pare inverosimile che l’estremo sud dell’impero e

                             80  Sulle fondazioni di Adriano, vd. in generale BOATWRIGHT, 2000, p. 172-203.
                             81  BOATWRIGHT, 2000, p. 173.
                             82  Qui Severo fece costruire una nova praetentura (una strada militare che connetteva una
                           serie di forti presidiati da unità ausiliarie) posta più a sud rispetto ai confini tradizionali della
                           provincia. Su questa iniziativa, vd. BENSEDDIK, 1999; MASTINO, 1999, p. 387-397; SALAMA,
                           2005;  IBBA,  2009,  p.  191-192;  LAPORTE,  2011,  p.  122-125;  LENOIR,  2011,  p.  367-369;
                           BERTOLAZZI, 2020, p. 186-187.
                             83   Principalmente  attraverso  la  costruzione  dell’avamposto  di  Castellum Dimmidi,  sul
                           quale  vd.  PICARD,  1947;  FENTRESS,  1979,  p.  87-88  nt.  12;  LE  BOHEC,  1989,  p.  435-437;
                           LENOIR, 2011, p. 223-228.
                             84  LE BOHEC, 1989, p. 437-450; MATTINGLY, 1995, p. 136-138; LENOIR, 2011, p. 363-367,
                           372-374. Sulla frontiera africana in generale, vd. ora anche GUÉDON, 2018.
                             85  HA Sev. 18.3; Aur. Vict., Caes. 20.19. Sul viaggio in Africa, menzionato anche da Phi-
                                                                                    2
                           lostr.,  VS  2.20  databile  al  203,  vd.  HALFMANN,  1986,  p.  222;  BIRLEY,  1999 ,  p.  146-154;
                           DAGUET-GAGEY, 2000, p. 368; GUÉDON, 2006, p. 715-718; SPIELVOGEL, 2006, p. 140-150;
                           BERTOLAZZI, 2020, p. 179.
                             86  Tolomeo (1.8.4) parla delle spedizioni di Settimio Flacco e di Giulio Materno, che in
                           epoca flavia arrivarono fin dalle parti del lago Ciad (cfr. WILSON, 2018; GUÉDON, 2018, p.
                           80). Dalla vicina Sabratha, partì inoltre la spedizione di Lucio Cornelio Balbo menzionata da
                           Plinio (NH  5.35-37), che in epoca augustea giunse  fino al  fiume  Niger  (cfr. LHOTE, 1954;
                           GUÉDON, 2018, p. 50-57).
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