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224aALISTER FILIPPINI

                           praetore exercitus legionarii et auxiliorum per Orientem in Armeniam et O-
                           srhoenam  et Anthemusiam ductorum):  tale  exercitus  era  pertanto  costituito
                           tanto da una legione, quanto da reparti ausiliari, inviati a combattere dapprima
                           in Armenia (ca. 163-164), poi in Osroene (ca. 165) e nella limitrofa Anthemu-
                           sia. La titolatura di Fronto rivela che il suo ruolo non si limitava a quello di un
                           comandante militare (legatus), ma comprendeva anche la funzione presidiale
                           (pro praetore); i poteri giuridico-amministrativi di un praeses (legatus Au-
                           gusti pro praetore) potevano infatti risultare necessari per riorganizzare i re-
                           gni-clienti di Armenia e Osroene. Si noti come allora Lucio Vero preferì re-
                           staurare  il  regime  dei  regni-vassalli  anziché  provincializzare  quei  territori,
                           come  avvenne  per  l’Armenia  di  Traiano  (114)  e  l’Osroene  di  Caracalla
                           (216). Intorno alla metà del 165, a Fronto fu conferito il consolato suffetto,
                           da lui rivestito in absentia, mentre si trovava ancora in Oriente; l’assunzione
                           del  titolo  ufficiale  di  comes  di  Lucio  Vero  deve  considerarsi  contestuale
                           all’acquisizione del rango consolare. Pochi mesi dopo, Fronto venne inviato
                           in Italia per sovrintendere ad alcune operazioni di arruolamento (missus ad
                           iuventutem per Italiam legendam): doveva trattarsi del dilectus straordinario
                           per le due nuove legioni II e III Italicae, di cui si occuparono il procuratore
                           imperiale Ti. Claudius Proculus Cornelianus e il suo superiore, il consolare
                           Cn. Iulius Verus, già governatore di Syria; tali operazioni di leva si colloca-
                                                                 27
                           no tra la fine del 165 e i primi mesi del 166 .
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                           riere degli altri legati di legione che parteciparono alla guerra partica e pari-
                           menti ottennero da Vero incarichi di grande rilievo. Nel 162 P. Iulius Gemi-
                           nius Marcianus, già legato della legio X Gemina (Vindobona, Pann. Sup.), di-
                           resse le vexillationes pannoniche inviate in Cappadocia e, poco dopo, fu no-
                           minato legato d’Arabia; durante questa legazione Marcianus fu designato al
                           consolato suffetto, che rivestì nel 165 o 166. Q. Antistius Adventus, già legato
                           della VI Ferrata (Caparcotna, Syr. Pal.), assunse il comando della II Adiutrix
                           (Aquincum, Pann. Inf.) e la guidò attraverso l’Armenia fino all’Iberia (odierna
                           Georgia).  Tra  164  e  165  Adventus  subentrò  a  Marcianus  nel  governo
                           dell’Arabia,  ottenendo  poi  la  designazione  al  consolato  suffetto  (166).  Per
                           quanto il titolo di comes non compaia nelle iscrizioni onorarie di Marcianus e
                           Adventus, la loro diretta partecipazione  alla guerra armeno-partica, il gover-
                           natorato dell’Arabia e la rapida elevazione al consolato li iscrivono comunque
                           tra i membri più importanti dello stato maggiore di Lucio Vero.
                             P. Martius Verus  fu  un  vir militaris  di  prima  grandezza:  nel  162,  in
                           quanto legato, condusse la legio V Macedonica dal Delta del Danubio (Troe-
                           smis, Moes. Inf.) in Cappadocia e quindi in Armenia, operando sotto le di-


                             27  Ti. Claudius Proculus Cornelianus: MIGLIORATI, 2011, p. 465-467.
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