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MARCO SUL DANUBIO TRA FOSFORO E MIELE. L’IMPERATORE E I SUOI COMITESa223
mitanee (XVI Flavia Firma, IV Scythica, III Gallica in Syria; VI Ferrata, X
Fretensis in Syria Palaestina; III Cyrenaica in Arabia).
Le fonti superstiti sulla guerra d’Armenia – poche e disorganiche (Fron-
tone, Luciano, Dione, HA) – insistono sul ruolo-guida di Statius Priscus: nel
163 costui invase il regno armeno e avanzò fino a conquistarne la capitale
Artaxata, quindi sovrintese alla fondazione della ‘Nuova Città’ (Kainepolis,
Norakaghak, odierna Etchmiazdin); vi lasciò una guarnigione e provvide a
insediare come re-vassallo (164) il senatore di rango consolare Sohaemus.
Priscus morì infine tra 164 e 165, mentre la guerra era ancora in corso in
Mesopotamia; nel governo della Cappadocia venne sostituito da un tale Iu-
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lius Severus (ca. 164/5-166) . Le tre legioni renano-danubiane furono impe-
gnate dapprima in Armenia, poi in Mesopotamia; le comandavano i legati M.
Claudius Fronto (I Minervia), Q. Antistius Adventus (II Adiutrix) e P. Mar-
tius Verus (V Macedonica), mentre P. Iulius Geminius Marcianus guidava le
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vexillationes pannoniche . Questi legati di legione – senatori di rango preto-
rio all’incirca trentenni, come era lo stesso Vero – rappresentano un gruppo
di ‘giovani leoni’, destinati a una rapida e fortunata impennata di carriera: il
caso di M. Claudius Fronto può considerarsi esemplare, dal momento che la
sua carriera è nota, in tutte le sue tappe, grazie all’iscrizione onoraria del Fo-
ro di Traiano (CIL VI.41142); essa fornisce spunti utili per ricostruire, in
maniera comparativa, le carriere di altri personaggi, per i quali non dispo-
niamo di fonti epigrafiche paragonabili.
Claudius Fronto era stato legato della XI Claudia (Durostorum, Moes.
Inf.); nel corso della guerra armeno-partica, oltre alla direzione della I Mi-
nervia (Bonna, Germ. Inf.), ebbe un incarico di superiore rilievo quale co-
mandante generale di un intero corpo d’armata (legatus Augustorum pro
25 L’iscrizione votiva di Troesmis (IScM V.160 = EDH 043185), dedicata da T. Valerius
Marcianus, veterano della legio V Macedonica ed ex beneficiario del consularis delle tres
Daciae, elenca tutti i clarissimi viri (senatori, da intendersi come governatori provinciali di
rango consolare, non legati di legione) sotto cui egli si trovò a militare tra 162 e 170: nella
expeditio Orientalis (162-166) sotto Statius Priscus, Iulius Severus e Martius Verus (legati di
Cappadocia); nella successiva expeditio Germanica (168-170) sotto Calpurnius Agricola e
Claudius Fronto (legati di Dacia). Marcianus venne congedato in Dacia, sotto il governatore
Cornelius Clemens, dopo 25 anni di servizio, nell’anno dei consoli Cornelius Cethegus ed
Erucius Clarus (a. 170). Per l’identificazione del governatore di Cappadocia, Iulius Severus,
esistono due possibili candidati, quasi omonimi, entrambi consoli nel 155: C. Iulius Severus
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(ord. 155: PIR IV, I 574, p. 278), già legato di Syria-Palaestina ca. 158 (LP 34.33), e L. Iu-
2
lius T. Statilius Severus (suff. 155: PIR IV, I 575, p. 279), già legato di Moesia Inferior ca.
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159-160 (PIR IV, I 570, p. 277 + I 588, p. 282 = VII 2, S 827, p. 311; LP 20.88-89-90).
26 L’iscrizione onoraria del Foro di Traiano per Antistius Adventus (CIL VI.41119 = EDR
093391), pur essendo frammentaria, rivela che la legio II Adiutrix operò sotto il suo comando
per Armeniam et Hiberiam. L’iscrizione analoga per Claudius Fronto (CIL VI.41142 = EDR
093412) attesta che la legio I Minervia giunse in Armenia, insieme all’intero esercito condotto
dal legato imperiale.