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222aALISTER FILIPPINI
filoromani di Armenia e Osroene e ne sostituirono i dinasti. Di fronte
all’estrema gravità della situazione, Lucio Vero venne designato da Marco
Aurelio e dal senato al comando della controffensiva: se anche il giovane co-
reggente poteva sembrare, per natura e costituzione fisica, più adatto agli af-
fari militari rispetto al fratello maggiore, più debole e incline agli studi filo-
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sofici , Vero si mostrò consapevole della propria inesperienza ed ebbe
l’accortezza di circondarsi di comites, consiglieri e alti ufficiali ben speri-
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mentati . Verso la fine del 162 il princeps giungeva ad Antiochia di Syria,
da lui prescelta come quartier generale e base di coordinamento di tutte le
successive operazioni militari: queste vennero affidate ai suoi legati (i «mi-
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gliori comandanti» dell’epoca, a detta di Cassio Dione) . Nei quattro anni
successivi Lucio rimase quasi sempre ad Antiochia; la HA specifica che solo
in due occasioni si sarebbe recato personalmente sul fronte di guerra, lungo
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l’Eufrate, su consiglio dei suoi comites (inpulsu comitorum suorum) . Chi
furono dunque i senatori che lo affiancarono in Oriente?
M. Pontius Laelianus tornava in una provincia da lui già governata, la Sy-
ria: egli avrebbe ristabilito con severità la vetus disciplina, contribuendo in
maniera determinante alla riorganizzazione complessiva dell’esercito siria-
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co . Nel 163 Vero nominò governatore di Syria il consolare Cn. Iulius Ve-
rus, che con ogni probabilità faceva già parte del suo comitatus e sarebbe
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rimasto ad Antiochia, al suo fianco, fino al 165/6 . Se M. Iallius Bassus era
stato convocato dalla Moesia Inferior, di cui era legato, Ti. Claudius Pom-
peianus partiva per l’Oriente subito dopo il consolato suffetto (162).
L’iscrizione frammentaria di Roma non consente purtroppo di cogliere, nello
specifico, il ruolo di Pompeianus nella guerra partica: fu soltanto un comes
di Vero ad Antiochia o ebbe anche una funzione di effettivo comando sul
campo (comes et legatus)? A giudicare dagli sviluppi della sua carriera, la
seconda possibilità sembra più convincente.
In parallelo M. Statius Priscus, uomo assai esperto di guerra, assumeva il
governatorato della Cappadocia e si impegnava a ripristinare il controllo
romano sull’Armenia; l’exercitus Cappadocicus, riorganizzato da Priscus,
disponeva ancora di due legioni (XV Apollinaris, XII Fulminata), alle quali
se ne aggiunsero altre tre, trasferite dal limes renano-danubiano (vd. infra).
Sul fronte siro-mesopotamico, l’exercitus Syriacus, diretto da Lucio Vero e
dai suoi comites, poteva contare su sei legioni, distribuite in tre province li-
19 Cass. Dio, 71.1.3; HA Marc. 10.8.
20 HA Marc. 8.10 (amici comitantes).
21 Cass. Dio, 71.2.2 (hegemones); HA Ver. 7.1-3 (duces).
22 Vero sull’Eufrate: HA Ver. 7.6 (comites).
23 Fronto, Ep. ad Ver. 2.19.
24 Iulius Verus, amicus degli Augusti: CIL III.199.