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quello di registrazione come cittadino, dello stesso anno, e quello di iscrizio-
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ne tra gli efebi, nel 171 .
Ma una particolarità connota gli efebi di Antinoopolis. Tutte le procedure
di eiskrisis cui essi sono sottoposti nell’Egitto romano comportano l’obbligo
di essere figli di padri che sono stati a loro volta efebi. Non è questo però il
caso di Antinoopolis, dove troviamo dei giovani selezionati come efebi sen-
za che si faccia menzione dell’efebia paterna: così leggiamo in un papiro di
ἐπίκρισις ἐφήβων proveniente da Karanis e datato al 168/9 d.C. del giovane
Gaios Ioulios Longeinos, dunque un civis Romanus (probabilmente a seguito
del servizio militare svolto), il cui padre è polites Antinoeus, come si evince
dalla tribù cui è iscritto e che si trova appunto ad Antinoopolis, ma del quale
non si menziona l’efebia, così come non era menzionata negli analoghi do-
cumenti concernenti Philosarapis e Philantinoos. Bernard Legras osserva
molto pertinentemente: «Le souci d’Hadrien d’assurer le succès de cette
fondation en attirant des colons l’a peut-être amené à doter cette cité d’un
statut particulier par rapport à ce que nous savons établi par Alexandre, en
rendant l’éphébie paternelle facultative, au moins pour les colons de la pre-
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mière génération» . L’ereditarietà dello status di efebo è difatti un elemento
di continuità tra l’epoca lagide e l’ordinamento della provincia romana, e
questa deroga ci fa pensare che fossero necessarie concessioni particolari e
assai vantaggiose per allettare i Greci della ristretta élite metropolita ad ade-
rire al progetto adrianeo.
Antinoopolis si vuole senz’altro strettamente connessa al contesto pura-
mente greco dell’élite provinciale: basti pensare alla dedica onoraria tributata
al retore Elio Aristide dalla boule dei Nuovi Greci di Antinoe, insieme alla
città di Alessandria e ai Greci del Delta egiziano e della Tebaide nel 178
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d.C. , o alla dedica, datata tra il 175 ed il 200 d.C. sempre da parte della
boule dei Nuovi Greci di Antinoe offerta a Flavio Maecio Severo Dionyso-
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doros, filosofo platonico, ateles e uno degli ospiti del Museo alessandrino .
Tuttavia, per rendere attrattiva questa nuova città Adriano si vede co-
stretto a concessioni eccezionali, sia di natura economica (esenzione dalle
liturgie e dalle tasse fondiarie al di fuori della città, dalla laographia, nonché
dall’enkyklion, esenzione dall’obbligo di tutela dei minori orfani se le loro
proprietà non si trovano nel nomos antinoita, privilegi per i veterani detti
26 PINTAUDI, 1983, p. 105-110; LEGRAS, 1999, p. 167 nt. 72.
27 LEGRAS, 1999, p. 168.
28 I.Portes 4ter: ἡ πόλις τῶν Ἀλεξαν|δρέων καὶ Ἑρμούπο|λις ἡ μεγάλη καὶ ἡ βου|λὴ ἡ
Ἀντινοέων νέ|ων Ἑλλήνων ⎜καὶ οἱ ⎜ἐν τῶι Δέλτα τῆς Αἰ|γύπτου καὶ οἱ τὸν Θη|βαικὸν νομὸν οἰ-
κοῦν|τες Ἕλληνες ἐτίμη|σαν Πόπλιον Αἴλιον ⎜Ἀριστείδην Θεόδωρον ⎜ἐπὶ ἀνδραγαθίαι καὶ ⎜λόγοις.
29 I.Portes 14.