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144aSILVIA BUSSI

                           quello di registrazione come cittadino, dello stesso anno, e quello di iscrizio-
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                           ne tra gli efebi, nel 171 .
                             Ma una particolarità connota gli efebi di Antinoopolis. Tutte le procedure
                           di eiskrisis cui essi sono sottoposti nell’Egitto romano comportano l’obbligo
                           di essere figli di padri che sono stati a loro volta efebi. Non è questo però il
                           caso di Antinoopolis, dove troviamo dei giovani selezionati come efebi sen-
                           za che si faccia menzione dell’efebia paterna: così leggiamo in un papiro di
                           ἐπίκρισις ἐφήβων proveniente da Karanis e datato al 168/9 d.C. del giovane
                           Gaios Ioulios Longeinos, dunque un civis Romanus (probabilmente a seguito
                           del servizio militare svolto), il cui padre è polites Antinoeus, come si evince
                           dalla tribù cui è iscritto e che si trova appunto ad Antinoopolis, ma del quale
                           non si menziona l’efebia, così come non era menzionata negli analoghi do-
                           cumenti  concernenti  Philosarapis  e  Philantinoos.  Bernard  Legras  osserva
                           molto  pertinentemente:  «Le  souci    d’Hadrien  d’assurer  le  succès  de  cette
                           fondation en attirant des colons l’a peut-être amené à doter cette cité d’un
                           statut particulier par rapport à ce que nous savons établi par Alexandre, en
                           rendant l’éphébie paternelle facultative, au moins pour les colons de la pre-
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                           mière génération» . L’ereditarietà dello status di efebo è difatti un elemento
                           di  continuità  tra  l’epoca  lagide  e  l’ordinamento  della  provincia  romana,  e
                           questa deroga ci fa pensare che fossero necessarie concessioni particolari e
                           assai vantaggiose per allettare i Greci della ristretta élite metropolita ad ade-
                           rire al progetto adrianeo.
                             Antinoopolis si vuole senz’altro strettamente connessa al contesto pura-
                           mente greco dell’élite provinciale: basti pensare alla dedica onoraria tributata
                           al retore Elio Aristide dalla boule dei Nuovi Greci di Antinoe, insieme alla
                           città di Alessandria e  ai Greci del  Delta  egiziano  e  della  Tebaide  nel  178
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                           d.C. , o alla dedica, datata tra il 175 ed il 200 d.C. sempre da parte della
                           boule dei Nuovi Greci di Antinoe offerta a Flavio Maecio Severo Dionyso-
                                                                                           29
                           doros, filosofo platonico, ateles e uno degli ospiti del Museo alessandrino .
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                           stretto  a  concessioni  eccezionali,  sia  di  natura  economica  (esenzione  dalle
                           liturgie e dalle tasse fondiarie al di fuori della città, dalla laographia, nonché
                           dall’enkyklion, esenzione dall’obbligo di tutela dei minori orfani se le loro
                           proprietà  non  si  trovano  nel  nomos  antinoita,  privilegi  per  i  veterani  detti



                             26  PINTAUDI, 1983, p. 105-110; LEGRAS, 1999, p. 167 nt. 72.
                             27  LEGRAS, 1999, p. 168.
                             28   I.Portes  4ter: ἡ πόλις τῶν  Ἀλεξαν|δρέων  καὶ  Ἑρμούπο|λις ἡ μεγάλη  καὶ  ἡ  βου|λὴ  ἡ
                           Ἀντινοέων νέ|ων Ἑλλήνων ⎜καὶ οἱ ⎜ἐν τῶι Δέλτα τῆς Αἰ|γύπτου καὶ οἱ τὸν Θη|βαικὸν νομὸν οἰ-
                           κοῦν|τες Ἕλληνες ἐτίμη|σαν Πόπλιον Αἴλιον ⎜Ἀριστείδην Θεόδωρον ⎜ἐπὶ ἀνδραγαθίαι καὶ ⎜λόγοις.
                             29  I.Portes 14.
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