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146aSILVIA BUSSI

                           no Modestus, responsabile dell’idios logos, e Ulpius Serenianus, qualificato
                           come l’archiereus di Alessandria e di tutto l’Egitto. Certamente, comunque,
                           tale archiereus ha lo scopo di controllare, sul piano amministrativo ed eco-
                           nomico-fiscale, i templi e i sacerdozi locali.
                             Un più ambiguo provvedimento è costituito dall’editto adrianeo che proi-
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                           biva la castrazione  e per il quale il dubbio esiste se esso intendesse riferirsi
                           anche  alla  circoncisione,  cui  i  sacerdoti  egiziani  dovevano  sottoporsi  sin
                           dall’età  faraonica.  Ora,  una  trentina  di  anni  dopo  la  promulgazione
                           dell’editto di Adriano, Antonino Pio concesse esplicitamente agli Ebrei il di-
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                           ritto di circoncidere i propri figli . Tale provvedimento farebbe immaginare
                           che un divieto fosse stato precedentemente imposto, forse appunto da Adria-
                           no, soprattutto in considerazione della profonda ostilità e raccapriccio che i
                           Romani provavano nei confronti di tutto ciò che consideravano una mutila-
                                                                            36
                           zione o che poteva essere assimilato ad una mutilazione .
                             Le fonti papirologiche attestano i documenti ufficiali di domanda di per-
                                                                      37
                           messo  alla  circoncisione  a  partire  dal  149  d.C. ,  quindi  sotto  il  regno  di
                           Antonino Pio. Possiamo inferire che una certa ambiguità si sia creata a se-
                           guito dell’editto di Adriano che, senza fare aperto e provocatorio riferimento
                           alla circoncisione, sfiorava comunque un ambito delicato, assai importante
                           per l’accesso dei giovani figli di sacerdoti all’effettivo sacerdozio egiziano.
                             Difficile non pensare ad una connessione tra l’istituzione dell’archiereus di
                           Alessandria e di tutto l’Egitto e la proibizione, pena la morte per il medico
                           operante, di interventi che da un lato toccavano l’intimità mascolina, dall’altro
                           si legavano a culti religiosi estranei al contesto greco e romano.



                           4. Ipotesi conclusive

                             L’imperatore Adriano, profondamente filellenico, visitò l’Egitto avendo
                           senza dubbio ben in mente le tensioni che il Paese del Nilo aveva conosciuto
                           a partire almeno dal grande pogrom del 38 d.C. e che erano poi esplose nella
                           rivolta della diaspora del 115-117. Tali violentissimi scontri  avevano visto
                           affrontarsi quelle medesime componenti etniche della società egiziana che la
                           connotavano  per  il  suo  multiculturalismo  dall’alba  del  regno  tolemaico,  e



                             34  D. 48.8.4. Cfr. BUSSI, 2005.
                             35  D. 48.8.11.
                             36  Sulla terminologia che tuttavia distingue la castrazione dalla circoncisione, sia in latino
                           che in greco, cfr. BUSSI, 2005, p. 341-343.
                             37  Chrest.Wilck. 77. L’ultima domanda di permesso alla circoncisione data al 320 d.C.:
                           PSI V.454, proveniente da Ossirinco.
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