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DA ANTIOCHIA A ELEGEIA. TRAIANO, I PARTI E IL GOVERNO DELL’IMPERO EXTRA URBEMa107

                           quartier generale della legione  XVI Flavia Firma, alla metà di maggio del
                           114. A Satala in quel momento ci fu dunque una straordinaria concentrazio-
                           ne di legioni, ben sette: la III Gallica, la IV Scythica e la VI Ferrata dalla Si-
                           ria; la XII Fulminata e la XVI Flavia Firma dalla Cappadocia; la X Fretensis
                           dalla Giudea,  la  III Cyrenaica  dall’Arabia;  esse  erano  infine  affiancate  da
                           contingenti e distaccamenti prevalentemente provenienti dalle province da-
                           nubiane; in tutto Traiano aveva ammassato circa 80.000 uomini.
                             Dopo aver ricevuto l’omaggio di Anchialo, re degli Eniochi  e  dei  Ma-
                           cheloni, l’imperatore avanzò in Armenia in direzione di Elegeia (che si tro-
                           vava poco meno di 200 km da Satala). Qui l’imperatore avrebbe finalmente
                           incontrato Partamasiri e la nobiltà armena, che però si fecero attendere e giu-
                                                                                             19
                           stificarono il ritardo con gli attacchi delle bande dei sostenitori di Exedare .
                           Una  volta  giunto  al  cospetto  di  Traiano,  Partamasiri  depose  il  diadema  ai
                           suoi piedi in attesa che gli fosse restituito: Traiano lo lasciò appositamente a
                           terra  e  i  soldati  osservando  la  scena  lo  acclamarono  imperator «come  se
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                           avesse ottenuto una vittoria» . Partamasiri, spaventato, ritenne che fosse ar-
                           rivato il suo momento: nonostante dicesse a gran voce e con tono risentito
                           che egli era stato designato al trono di Partia dal re dei Persiani ed era venuto
                           spontaneamente da Traiano per essere incoronato, e non come un prigioniero
                           o un vinto, Traiano proclamò l’annessione dell’Armenia all’impero, dichiarando
                           che non avrebbe ceduto il territorio a nessun altro, nominò Lucio Catilio Severo
                           primo governatore d’Armenia; ordinò infine ai membri dell’aristocrazia armena
                           che avevano accompagnato Partamasiri di rimanere ad Elegeia «dato che erano
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                           ormai divenuti suoi [sudditi]» (ὡς καὶ αὐτοῦ ἤδη ὄντας μεῖναι) . Partamasiri
                           fu invece scortato verso il rientro da cavalieri romani per proteggerlo dai so-
                           stenitori  di  Exedare,  ma  morì  in  circostanze  misteriose  poco  dopo  essersi
                           allontanato da Elegeia: non si può escludere che Traiano fosse  stato il re-
                           sponsabile del suo assassinio, nonostante in una lettera a Osroe l’imperatore
                           scrisse che Partamasiri aveva cercato di sfuggire alla scorta procurandosi in
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                           questo modo la morte .
                             Ciò che più interessa è che Traiano diede mandato ai suoi generali di ri-
                           organizzare l’Armenia in forma di provincia: Lusio Quieto dovette combat-
                           tere i Mardi, che occupavano le alture a sud del lago di Van e l’accesso al
                           passo di Bitlis; un secondo contingente guidato da C. Bruttio Presente, le-
                           gatus della VI Ferrata, dovette operare tra gli altopiani armeni in condizioni
                           non sempre agevoli, soprattutto in inverno; un terzo contingente avanzò ver-
                           so oriente in direzione delle Porte Caspie: abbiamo notizia del fatto che la

                             19  Arr., Parth. 38-40.
                             20  Cass. Dio, 68.19.3.
                             21  Cass. Dio, 68.20.4.
                             22  Arr., Parth. 40; Fronto, Princ. hist. 18.
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