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Alessandro Galimberti

                           Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

                           Da Antiochia a Elegeia.

                           Traiano, i Parti e il governo dell’impero
                           extra Urbem




                                                                       1
                             L’instancabile  attività  dell’imperatore  Traiano   è  interamente  apprezza-
                           bile nel corso della campagna orientale che portò alla vittoria contro i Parti e
                           all’ingresso dell’imperatore ad Elegeia. Non si sottolinea infatti mai abba-
                           stanza che, prima di Adriano, Traiano fu un grande viaggiatore e soprattutto
                           fu un grande organizzatore, dando prova delle sue capacità a Roma ma anche
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                           lontano da Roma : le sue spedizioni militari, soprattutto la seconda dacica,
                           forniscono un esempio insigne della sua abilità nell’organizzare minuziosa-
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                           mente le sue spedizioni .
                             La spedizione partica fu anch’essa a lungo preparata e meditata non solo
                           a Roma ma anche lontano da Roma.
                             Stando a Cassio Dione, Traiano avrebbe scatenato la guerra contro Ar-
                           meni  e  Parti  con  un  pretesto  –  la  mancata  incoronazione  del  nuovo  re
                           d’Armenia (Partamasiri) da parte di Roma, avvenuta invece per univoca de-
                           cisione dei Parti – dissimulando in questo modo la ‘causa profonda’: il suo
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                           desiderio di gloria . Tutto sommato ciò non sorprende: dopo il trionfo dacico
                           Traiano poteva ben ambire ad intraprendere una campagna che, se si fosse
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                           rivelata vittoriosa, sarebbe stata un successo storico . D’altra parte, Arriano
                           precisa che Traiano, preoccupato per l’onore romano, fece di tutto per evita-
                           re il conflitto con i Parti e si decise a portare guerra soltanto quando questi si
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                           rifiutarono di ripristinare lo status quo ante . La spiegazione di Dione appare
                           tutto sommato preferibile: anche se il pretesto è specioso (Roma e i Parti si
                           sarebbero comunque accordati), in effetti l’incoronazione – che da Nerone in

                             1  Sto intenzionalmente parafrasando BIRLEY, 2007. Documentare l’attività dell’imperatore
                           in quanto imperatore significa fare riferimento ad un caposaldo della storiografia anglosasso-
                           ne, vale a dire MILLAR, 1977.
                             2  ALVAR, BLÁZQUEZ MARTÍNEZ, 2010.
                             3  ANGELI BERTINELLI, 2000; ZERBINI, 2021, p. 73-80.
                             4  Cass. Dio, 68.17.1: «In seguito [Traiano] intraprese una spedizione contro gli Armeni e
                           contro i Parti, col pretesto che il re degli Armeni aveva assunto il diadema non da lui ma dal
                           re dei Parti, sebbene il vero intento fosse quello di procurarsi fama».
                             5  Sui rapporti romano-partici cfr. ora BRIZZI, 2022.
                             6  Arr., Parth. 33.
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