Page 106 - 3613-495-3 Mecella, Galimberti, Open A
P. 106

104aALESSANDRO GALIMBERTI

                           poi era diventata una prerogativa di Roma – aveva offeso Traiano e, a prima
                           vista, lo aveva indotto a scatenare una guerra intempestiva contro i Parti in-
                           vece di ricorrere alle consuete armi della diplomazia che sino ad allora ave-
                           vano procurato vantaggi ad ambedue le parti. Le nostre fonti, del resto, non
                           fanno cenno ad un’eventuale minaccia proveniente dalla Partia: piuttosto O-
                           sroe, re dei Parti, proprio in quel momento era in difficoltà a causa di una fe-
                           roce  contesa  dinastica,  e  dunque  non  è  affatto  escluso  che  Traiano  abbia
                           colto in questo momento di debolezza una formidabile occasione per cercare
                                                                            7
                           lo scontro. Non è da escludere infine la ‘megalomania’ , oltreché di Traiano
                           stesso, anche del suo entourage, formato in prevalenza da viri militares, che
                           vedevano di buon’occhio la possibilità di aumentare il proprio prestigio ri-
                           coprendosi  di  gloria.  Tuttavia,  l’accusa  a  Traiano  di  megalomania  appare
                           quantomeno  sproporzionata  agli  occhi  di  alcuni  suoi  contemporanei,
                           senz’altro molto benevoli: egli piuttosto si faceva un punto d’onore di evitare
                                                              8
                           ostilità ogni qual volta ne fosse in grado ; questo giudizio appartiene però ai
                           primi anni del suo principato e quindi non è facilmente estensibile agli ultimi
                           anni di governo. Vero è che Traiano evitò sempre accuratamente la pletora di
                           titoli tanto cari a Domiziano, ma è vero anche che dopo le campagne daciche
                                                                                         9
                           lo stesso Traiano fece sfoggio, per dir così, dei propri meriti militari . Non
                           va poi mai dimenticato che nell’immaginario del nostro imperatore (e non
                                                                             10
                           solo nel suo) l’imitatio Alexandri era sempre d’attualità : la maggior parte
                           dei viri militares aveva ben più di trent’anni e fino ad allora non era riuscita
                           ad avvicinare minimamente i trionfi orientali di Alessandro; Traiano poi era
                           ben consapevole che il Macedone aveva stabilito di discendere da Zeus ed
                           Eracle: Giove ed Ercole erano stati allo stesso modo privilegiati più di ogni
                           altra divinità da Traiano.
                             In ogni caso le lotte dinastiche partiche diedero un contributo determi-
                           nante nello spingere Traiano ad organizzare una spedizione militare in gran-
                           de  stile:  tre  circostanze  mostrano  meglio  di  altre  considerazioni i piani
                                        11
                           dell’imperatore . Già nell’aprile del 112 Traiano aveva affidato il comando
                           delle legioni di Siria ad Adriano: come è noto, Antiochia era da sempre stata
                           la  base  delle  operazioni  in  Oriente  e  dunque  il  comando  al  fidatissimo
                           Adriano (era suo cugino acquisito per via del matrimonio con Vibia Sabina)
                           significava  affidare  ad  un  uomo  di  fiducia  la  preparazione  logistica  della
                           guerra partica. In secondo luogo, la monetazione del 111-112 è caratterizzata
                           da  temi  militari  che  annunciano  l’imminente  partenza  dell’imperatore  per


                             7  Cfr. BENNETT, 1997, p. 192.
                             8  Plin., Pan. 16.1; Dio Chrys., 1.27.
                             9  BELLONI, 1974.
                             10  ZECCHINI, 1984, p. 195-212.
                             11  BENNETT, 1997, p. 192-193.
   101   102   103   104   105   106   107   108   109   110   111