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P. 112

110aALESSANDRO GALIMBERTI

                             Nel  frattempo  Traiano  era  rientrato  ad  Antiochia  dove  aveva  trascorso
                           l’inverno 115-116, durante il quale avenne uno spaventoso terremoto che pro-
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                                                                                          32
                           vocò ingenti danni  e al quale pare che riuscì a sfuggire miracolosamente .
                             All’inizio del 116 l’imperatore mosse di nuovo da Antiochia in direzione
                           del Tigri per la sua terza e ultima campagna contro i Parti. Il primo obiettivo
                           era la conquista dell’Adiabene. Lusio Quieto era già entrato nel regno l’anno
                           precedente, ma era stato costretto a fermarsi perché non era sufficientemente
                           attrezzato per passare il Tigri: Traiano provvide quindi a rifornirlo di quanto
                           necessario  e  Lusio,  nonostante  le  difficoltà  frapposte  dalle  correnti  e
                           dall’opposizione degli Adiabeni sulla riva opposta, riuscì finalmente ad ol-
                           trepassare il fiume e a condurre con successo la successiva campagna milita-
                           re.  L’Adiabene  fu  pertanto  occupata  (e  la  XII  salutazione  imperatoria  di
                           Traiano potrebbe riferirsi a questa circostanza) e annessa alla provincia di
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                           Siria . Traiano raggiunse Dura Europos via terra dove (all’inizio del 116)
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                           venne  eretto  in  suo  onore  un  arco ;  a  questo  punto  la  sua  intenzione  era
                           quella di attraversare il Tigri con la flotta e sferrare l’attacco a Ctesifonte:
                           pertanto propose di scavare un canale tra l’Eufrate e il Tigri  all’altezza di
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                           Sippar , ma alla fine non se ne fece nulla in considerazione degli alti rischi
                           che comportava l’intervento. Traiano dunque decise – in modo sorprendente –
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                           di ‘trasportare’ la flotta via terra con appositi argani ; raggiunse così Seleu-
                           cia e quindi passò il Tigri senza trovare resistenza ed entrò infine a Ctesi-
                           fonte senza combattere: qui fu salutato  imperator per la tredicesima volta,
                           ottenne il titolo di Parthicus e fece coniare sulle monete la legenda Parthia
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                           Capta . Osroe aveva seguito la tattica dei suoi predecessori: di fronte alla
                           schiacciante superiorità del nemico, meglio ritirarsi al di là della catena dello
                           Zagros.  Traiano  si  diede  subito  a  consolidare  la  conquista  forse  con
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                           l’intenzione di formare la nuova provincia di Babilonia ; raggiunse quindi il
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                           lamentato del fatto che a causa della sua non più verde età non avrebbe po-
                                                                                         39
                           tuto salpare per l’India e conquistarla (come aveva fatto Alessandro) . Fu
                             31  Cass. Dio, 68.24-25. Tra gli altri cfr. LEPPER, 1948, p. 65-83; FIRPO, 2001, p. 233-246.
                             32  Cass. Dio, 68.24.5: «Traiano fuggì attraverso una finestra dell’abitazione in cui si tro-
                           vava, grazie ad una creatura dalle dimensioni sovrumane, che gli si avvicinò e lo portò fuori,
                           cosicché se la cavò con delle ferite lievi; e poiché il terremoto continuò per molti giorni, visse
                           all’aria aperta, nell’ippodromo».
                             33  Eutr., 8.3.2; Fest., 14 e 20. Contra LIGHTFOOT, 1990, p. 121-124.
                             34  Arr., Parth. 8.19 e 64; Cass. Dio, 68.27; Amm. Marc., 24.2.3.
                             35  BENNETT, 1997, p. 202.
                             36  Cass. Dio, 68.28.1-2.
                             37  BMC 606.
                             38  Cass. Dio, 68.29; Fronto, Princ. hist. 19.
                             39   Che  il  progetto  indiano  di  Traiano  non  fosse  affatto  velleitario  è ben mostrato  da
                           MARTINO, NAPPO, 2009.
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