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Plutarco) . Altri maestri sono invece associati dalla tradizione biografica al
solo Marco, che nel 139 riceveva il titolo ufficiale di Caesar; si tratta special-
mente di vari filosofi stoici, che furono peraltro membri del senato: costoro
avrebbero fornito al giovane coreggente degli exempla di stoicismo ‘romano’,
incarnato da senatori che avevano maturato un’esperienza di governo.
Lo stoico C. Claudius Maximus, ad esempio, sarebbe giunto al consolato
(suff. ca. 141, 143 o 144) per poi procedere al governatorato di Pannonia Supe-
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rior e al proconsolato d’Africa . Anche Claudius Severus (ord. 146), che la HA
definisce filosofo peripatetico, avrebbe avuto spiccati interessi stoici: a lui lo
stesso Marco attribuisce il merito di avergli fatto conoscere i maggiori esponenti
dello stoicismo romano tra I sec. a.C. e I sec. d.C. (quasi tutti senatori, da Catone
il Giovane e Bruto il Cesaricida a P. Clodius Thrasea Paetus e C. Helvidius Pri-
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scus, e ancora il sofista Dione di Prusa) . Ma soprattutto Q. Iunius Rusticus (suff.
133) avrebbe assunto un ruolo-guida per il giovane Marco; costui discendeva da
Q. Iunius Arulenus Rusticus (suff. 92), senatore-martire stoico della repressione
di Domiziano (93), e divenne un consigliere assai ascoltato e influente. Da Mar-
co ottenne la prestigiosa nomina a un secondo consolato (ord. 162) e alla pre-
fettura urbana (ca. 162-168), nell’esercizio della quale emise l’intransigente
condanna a morte contro l’apologeta cristiano (e filosofo platonico) Giustino
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(ca. 165) . Il maestro del princeps e autorevole decano del senato, Rusticus, era
dunque un filosofo stoico assai rigoroso; rigore morale e rigidità (duritia) di vi-
sione politica saranno d’altra parte due caratteristiche della complessa persona-
lità di statista di Marco Aurelio.
3. L’imperatore-filosofo e i senatori: stoici, critici, amici e optimates
Eppure, all’interno dell’aristocrazia senatoria, non tutti vedevano di buon oc-
chio l’impostazione etica (e politica) degli Stoici, che appariva severa e inflessi-
bile. Erode Attico, ad esempio, si sarebbe mostrato apertamente critico verso
quella mancanza d’emozione che egli ravvisava nell’austero self-control stoico.
Secondo Gellio, un filosofo stoico aveva accusato il sofista di non saper sop-
portare – né sapienter né viriliter – il dolore per la morte di un fanciullo suo pre-
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7 Sulla formazione di Marco vd. BIRLEY, 1987 , p. 53-115; ROSSIGNOL, 2020, p. 75-136.
Sui maestri di Marco e Lucio vd. M. Aur., Ad se ipsum 1.5-15; Cass. Dio, 71.1.2 e 71.35.1;
HA Marc. 2-3; Ver. 2.
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8 C. Claudius Maximus: PIR II, C 933-934, p. 217.
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9 Claudius Severus: PIR II, C 1022, p. 246; cfr. HA Marc. 3.3. Severus, ricordato da
Marco come maestro e amico fraterno, è stato identificato con il senatore Cn. Claudius Seve-
rus Arabianus (ord. 146), padre di quel Cn. Claudius Severus (suff. ca. 162-163, II ord. 173),
che avrebbe sposato Annia Aurelia Galeria Faustina, figlia dello stesso Marco.
10 Q. Iunius Rusticus: PIR IV, I 814, p. 345-346; cfr. Cass. Dio, 71.35.1; HA Marc. 3.3-4.
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