Page 170 - 3613-495-3 Mecella, Galimberti, Open A
P. 170

168aLAURA MECELLA

                           egli, come s’è visto, aveva tentato di avviare un processo di  ampliamento
                           delle  basi  di  reclutamento  del  ceto  dirigente;  un  nuovo  corso  in  qualche
                           modo sostenuto, seppur in modo diverso, da Antonino Pio prima e, in manie-
                           ra più marcata, da Lucio Vero poi. Agendo in un diverso contesto, le scelte
                           di Marco segnarono invece un’inversione di tendenza, amplificando l’inge-
                           renza imperiale negli affari locali e riducendo per quanto possibile i margini
                           di mobilità sociale, secondo  un orientamento  perfettamente  in  linea  con  il
                                                                                        69
                           più generale tradizionalismo giuridico ed istituzionale dell’imperatore .
                             Attraverso il caso di studio delle soste ateniesi di Lucio Vero e Marco
                           Aurelio, a distanza di quattordici anni l’una dall’altra, è dunque possibile, da
                           un lato, cogliere appieno le differenti prospettive dei due principi anche per
                           ciò che concerne l’amministrazione interna delle πόλεις e i rapporti tra il go-
                           verno centrale e le entità periferiche (aspetto sinora meno indagato dalla cri-
                           tica), e dall’altro constatare, una volta di più, il forte impatto che l’adventus
                           di un Augusto poteva avere sulle comunità locali, anche nel caso delle libere
                           città dell’impero.



























                           Helm]), senza che tuttavia se ne possa cogliere la reale portata, al di là della riduzione del
                           numero dei βουλευταί, del ripristino della Pnice come luogo di riunione dell’ἐκκλησία (con
                           l’ampliamento dello spazio per le riunioni e l’erezione di una tribuna e di un’esedra per i per-
                           sonaggi  più  importanti)  e  di  una  riorganizzazione  della  procedura  per i processi d’appello
                           (GRAINDOR, 1934, p. 73-102). Più marcatamente accentratrice la politica economica: Adriano
                           conservò alla città il privilegio dell’esportazione dell’olio ma a prezzo di un significativo au-
                           mento dei controlli e di un acquisto di stato a costi calmierati destinato ai servizi pubblici
                           (ginnasi, giochi, bagni, sacrifici; cfr. DAY, 1942, p. 189-194; BOATWRIGHT, 2000, p. 91-92;
                           RIZAKIS, 2004, p. 62-63), regolò la vendita del pescato e vietò la riscossione delle imposte da
                           parte dei βουλευταί (Cass. Dio, 69.16.2).
                             69  HA Marc. 11.10: ius autem magis vetus restituit quam novum fecit.
   165   166   167   168   169   170   171   172   173   174   175