Page 10 - 3613-495-3 Mecella, Galimberti, Open A
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8aPREMESSA
con Commodo che, a dispetto dei consigli del saggio Pompeiano sopra ri-
cordati, alla morte del padre preferì tornare a Roma per non lasciarla poi
quasi più; ma non va dimenticato che nel secondo secolo emersero anche
tendenze diverse, ben esemplificate, già nel 98/9, dalla lentezza con cui
Traiano fece ritorno in Italia dopo la sua proclamazione, troppo impegnato
nella sistemazione del limes settentrionale per poter rientrare immediata-
mente nella capitale.
Da qui l’interesse per un arco cronologico specifico (quello del I-II se-
colo) che, in questa prospettiva, ci è apparso ancora suscettibile di approfon-
dimenti, come ampiamente dimostrano i contributi qui riuniti. Senza il mi-
raggio dell’esaustività, essi colgono aspetti centrali dell’azione imperiale e,
naturalmente, non solo di essa: fondamentale il ruolo dei vari attori ed organi
istituzionali che si muovono intorno alla sua figura, cui spesso si unisce il
decisivo operato dei membri delle famiglie degli Augusti. Significati-
vamente, poi, i riflessi della presenza del principe e del suo seguito non
mancano di riverberarsi anche al di fuori del determinato ambito geografico
prescelto per l’indagine. Non a caso, proprio al fine di evitare una polarità
troppo netta tra una dimensione globale e la specificità dei contesti di volta
in volta presi in considerazione, si è preferito non restringere il campo ad
una determinata area territoriale: quel complesso intreccio di reti (tra centro
e periferia, tra città e campagne, tra singole realtà e sistemi regionali) cui og-
gi si dà il nome di connettività fa sì che l’ecumene romana, almeno sino al
IV secolo inoltrato, abbia mantenuto una sua intrinseca unità, che invita ad
analizzare le diverse situazioni locali sempre sullo sfondo della morfologia
imperiale nel suo complesso.
La raccolta prende le mosse da un convegno internazionale tenutosi pres-
so le Università Cattolica e Statale di Milano il 5-6 maggio 2022; rispetto
agli interventi presentati in quell’occasione, il volume si arricchisce però di
altri lavori che hanno contribuito ad ampliare l’originaria prospettiva
dell’incontro. Come alcuni dei saggi dimostrano, inoltre, la tematica affron-
tata si intreccia significativamente con i temi del progetto PRIN 2022,
L’invidia sociale. Competizione, concorrenza, ambizioni (I secolo a.C.-III
sec. d.C.), che i due atenei ora condividono con l’Università di Pavia.
Mentre i capitoli di Davide Faoro e di Juan Manuel Cortés Copete intro-
ducono, con profondità d’analisi e ricchezza di dettaglio, la questione essen-
ziale del funzionamento della macchina burocratica al seguito del principe,
Roberto Cristofoli affronta più specificamente il caso che costituisce il primo
esempio di governo imperiale fuori da Roma, ovvero quello tiberiano, sotto-
lineando efficacemente le ampie possibilità d’intervento e di controllo della
capitale che si offrivano all’imperatore anche quando risiedeva altrove. Lun-
go una direttrice simile si muove Patrizia Arena, che dei soggiorni di Domi-