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Prologo • Un’antologia senza filologia • Uscito dal popolo, possa tornare al popolo • “Un libriccino che dovrebbe trovarsi in ogni casa” • Censori e recensori • Il Wunderhorn, cornucopia dei miracoli • L’idea di Lied • Il Lied secondo Mahler: frammento di un teatro immaginario • Volkslied e patriottismo • La biblioteca del giovane Mahler • Il ‘giallo’ dei primi contatti col Wunderhorn • Un lungo amore • Un passo indietro: quando ancora non c’era il Wunderhorn • Alla ricerca di un compagno di viaggio: i Gesellen-Lieder • Il peso della cultura • Prima la musica, poi le parole • Le radici della musica: il Naturlaut • L’infanzia non come mito, ma come perdita • 24 Lieder che non fanno un ciclo • I primi passi nel Wunderhorn • Il Taugenichts a passeggio nella foresta di Sigfrido • «Se questo mio core mai cangia desio…» • Un corteggiamento a rovescio • Cavalieri selvaggi e pensatori solitari • Un caso di ipocondria • Non rivedersi più! • Idillio apparente • Tamburini e soldatini • Sui bastioni di Strasburgo • Nelle pieghe del testo • La seconda ondata • Il sogno della sentinella • Le illusioni perdute • Verlorne Müh’! • Villanie d’ussaro • Il racconto delle tre ochette • Se le sirene intonano lo Jodel • Quel che raccontano le acque del Reno • Scenari di guerra • L’auditorium dei pesci • Il prigioniero nella torre • Quando il somaro fa il critico d’arte • Dove suonano le belle trombe • Le sfere agli angeli • L’alba dell’ultimo giorno • Angioletti con la fionda • Epilogo in cielo • Chi ha paura del Biedermeier? • Quando i morti si ridestano • Marcia al supplizio • Quel che dice la gente • Congedo • Bibliografia
Elisabetta Fava insegna Storia e critica della musica presso l’Università di Torino. Tra i suoi lavori ricordiamo le monografie sulle ballate di Loewe (Carl Loewe. Un percorso creativo tra ballate e Lieder, Paravia 1996) e sui Lieder di Wolf (Paesaggi dell’anima. I Lieder di Hugo Wolf, Edizioni dell’Orso 2000); all’opera romantica tedesca è dedicato invece Ondine, vampiri e cavalieri (EDT 2006). Collabora regolarmente con i principali teatri italiani per saggi di sala e conferenze, e scrive recensioni per L’indice e Il giornale della musica.
Giulia Giachin è nata a Torino, da famiglia di ascendenza in parte italiana, in parte mitteleuropea. Ha studiato pianoforte e si è laureata in Lettere presso l’Università della sua città, con una tesi in Storia della musica, sotto la guida di Massimo Mila e Giorgio Pestelli. Ha condiretto la Rivista Italiana di Musicologia ed è autrice di saggi relativi soprattutto alla musica del Settecento, alla quale ha dedicato contributi musicologici apparsi in vari periodici, in atti di convegni, enciclopedie e lessici musicali italiani e stranieri (ha redatto in quest’ambito numerose voci per il Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti della UTET, diretto da Alberto Basso). Per la collana “Musica e letteratura” delle Edizioni dell’Orso ha pubblicato un volume su I Lieder di Beethoven (1996). Collabora con diversi enti e istituzioni musicali, quali la RAI e il Festival internazionale MITO Settembre musica. È titolare della cattedra di Storia della musica presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino.
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