ISBN | 978-88-3613-414-4 |
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Numero in collana | 20 |
Collana | Biblioteca di studi storico-religiosi / ISSN 2279-5480 |
Autore | Riccardo Ampio |
Pagine | XIV-334 |
Anno | 2023 |
In ristampa | No |
In questa monografia si presenta una dettagliata introduzione su Vittricio di Rouen e il contenuto del De laude sanctorum, il testo latino dell’opera, la traduzione italiana e le relative note di commento.
Vittricio (ca. 330/340 - ante 409), fu vescovo di Ratomagus (Rouen) tra la seconda metà del IV e i primi anni del V secolo. Amico, fra gli altri, di Martino di Tours, di Paolino di Nola e di Ambrogio, con i quali fu in stretto contatto, promosse nella sua città l’ideale ascetico e il culto delle reliquie dei santi.
Di lui ci è giunta una sola opera, comunemente intitolata De laude sanctorum, un elogio degli apostoli e dei martiri (sancti), composta fra il 395 e il 397 in occasione dell’arrivo a Rouen di diverse reliquie donategli da Ambrogio, vescovo di Milano, Eustasio di Bologna, Teodulo di Modena e dallo sconosciuto Catio/Cario.
Il De laude sanctorum è a tutti gli effetti un’opera appartenente al genere epidittico, focalizzata intorno a tre temi: l’arrivo delle reliquie in città, celebrato nelle forme dell’adventus principis, è il primo esempio di cristianizzazione di questa cerimonia per accogliere le reliquie dei santi; l’appassionato elogio del martire, eroe cristiano e imitator Christi; l’articolata – e originale – teologia delle reliquie, introdotta dopo l’elogio del martire come pars extra causam (digressio), in cui, coniugando verità di fede e argomentazioni logiche, l’autore dimostra che la minima reliquia equivale al santo nella sua totalità, e conserva integro il potere di curare. Infine, Vittricio riprende il tema iniziale e si profonde in un ripetuto elogio della fides corredato da una carrellata, tanto nutrita quanto concisa, di passiones di martiri.
Riccardo Ampio è dottore di ricerca in Storia (Università di Torino). Già Assistant Professor presso l’Università di Mayagüez (Puerto Rico) per le classi di Humanidades e di Italiano, è stato professore di lettere al Liceo classico “Gioberti” e quindi per trent’anni ordinario di Latino e Greco al Liceo classico “Cavour” di Torino. Nel 2006 ha tenuto un corso sulla Satira latina come docente presso la Scuola interateneo di Specializzazione. I suoi interessi scientifici vertono sugli autori cristiani del IV-V secolo, intorno ai quali ha pubblicato alcuni articoli. È autore e co-autore di diversi testi di latino per la scuola.