Vicende storiche della lingua di Roma
ISBN | 978-88-6274-351-8 |
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Numero in collana | 42 |
Collana | Lingua, cultura, territorio / ISSN 2611-3813 |
Curatore | Michela Loporcaro, Vincenzo Faraoni, Piero A. Dipretoro |
Pagine | XIV-394 |
Anno | 2012 |
In ristampa | No |
Descrizione | Vicende storiche della lingua di Roma |
Introduzione ● Parte prima. Aspetti di grammatica storica del romanesco: I. Paolo D’Achille, Questioni aperte nella storia del romanesco: una rilettura dei dati documentari ● II. Vittorio Formentin, Un nuovo testo per la storia del romanesco medievale ● III. Vincenzo Faraoni, La sorte dei plurali in -ora nel romanesco di prima fase ● IV. Michele Loporcaro, Un paragrafo di grammatica storica del romanesco: lo sviluppo della laterale palatale ● V. Luca Lorenzetti, Etimologia e storia di due parole romanesche ● VI. Giancarlo Schirru, Osservazioni sull’armonia vocalica nei dialetti della Valle dell’Aniene e in quelli dei Monti Aurunci ● Parte seconda. Il romanesco dall’Ottocento ad oggi attraverso i testi: VII. Emiliano Picchiorri, «Un popolante al Santo Padre»: una lettera in romanesco del 1846 ● VIII. Daniele Baglioni, Il romanesco di Hugo Schuchardt ● IX. Claudio Giovanardi, I Sonetti romaneschi di Filippo Chiappini dai manoscritti alle stampe. Con un testo adespoto (o del Belli?) ● X. Claudio Costa, Metro e rima nelle Favole romanesche di Trilussa ● XI. Pietro Trifone, Un poeta tra italiano e romanesco: Cesare Pascarella ● XII. Antonella Stefinlongo, La lingua mala di Roma Criminale. Lessico e fraseologia ● Parte terza. Dinamiche sociolinguistiche: ●XIII. Rita Fresu, Donne e uomini, popolo e clero. Strati socioculturali e dinamiche di alfabetizzazione/italianizzazione nella Roma preunitaria ● XIV. Gerald Bernhard, Romanesco rimisurato: una piccola indagine longitudinale ● XV. Massimo Palermo, Tra ipercorrezione e parodia: aspetti della deformazione comica del romanesco dal Belli a Bombolo ● Indice dei nomi di persona ● Indice dei nomi di luogo ● Indice delle forme
Vicende storiche della lingua di Roma s’intitola il saggio con cui, nel 1929, Clemente Merlo dava avvio agli studi scientifici moderni sul romanesco antico, mentre pochi anni dopo, nel 1932, Bruno Migliorini definiva la storia del romanesco come «la storia del suo disfacimento, dovuto all’azione esercitata per secoli su di esso dal toscano che gli si sovrappose». I due nomi citati stanno per le due tradizioni di ricerca, quella glottologica e quella storico-linguistica, che da allora su questo oggetto proteiforme si sono esercitate, evidenziandone da un lato le specificità strutturali rispetto alla lingua nazionale, dall’altro la particolarità sociolinguistica nel panorama italiano, particolarità che consiste proprio nell’aver instaurato col volgare sovraregionale una precocissima osmosi. A questa varietà italo-romanza «a statuto speciale» il presente volume propone un accostamento in tre parti: una prima dedicata a diversi Aspetti di grammatica storica del romanesco dalle Origini ai giorni nostri, una seconda su Il romanesco dall’Ottocento ad oggi attraverso i testi ed una terza che ne illustra le Dinamiche sociolinguistiche, con particolare riguardo alla situazione contemporanea.
Michele Loporcaro (Roma, 1963) è ordinario di Linguistica romanza – Linguistica storica italiana all’Università di Zurigo, dopo aver insegnato a Padova, Cosenza nonché, come professore ospite, in diverse università in Europa e negli Stati Uniti. Premio «Antonio Feltrinelli» per la linguistica italiana 2012, si occupa di fonologia, morfologia e sintassi ed è in particolare specialista di dialettologia italiana. Tra i suoi volumi Grammatica storica del dialetto di Altamura (Pisa 1988), L’origine del raddoppiamento fonosintattico. Saggio di fonologia diacronica romanza (Basilea-Tubinga 1997), Profilo linguistico dei dialetti italiani (Roma-Bari 2009). Vincenzo Faraoni (Roma, 1977) è assistente alla cattedra di Linguistica romanza – Linguistica storica italiana dell’Università di Zurigo; in precedenza ha studiato all’Università la Sapienza di Roma, dove nel 2010 si è addottorato in Linguistica storica e storia linguistica italiana con una tesi su L’origine dei plurali italiani in ‑e ed ‑i. Redattore del Grande Dizionario Analogico della Lingua Italiana (Utet 2009), i suoi interessi investono principalmente la fonetica e la morfologia storica italo-romanza. Piero A. Di Pretoro (1945) ha studiato glottologia, filologia classica e italianistica all’Università La Sapienza di Roma, dove è stato allievo e assistente di A. Pagliaro. È stato docente di lettere latine e greche ed ha insegnato nelle Università di Colonia, Hannover e Kassel. Da anni funzionario nell’Area della Promozione Culturale del Ministero degli Esteri, è attualmente Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Zurigo.