Valutazione d’impatto e pianificazione
ISBN | 88-7694-010-3 |
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Numero in collana | 01 |
Collana | Ambiente e territorio |
Curatore | Roberto Gambino, Alex Fubini, Alberico Zeppetella, Luciano Re, Cesare Macchi Cassia, Mercedes Bresso, Alfredo Mela, Luciana Conforti e Piergiorgio Ceresa |
Pagine | 220 |
Anno | 1986 |
In ristampa | No |
Descrizione | Valutazione d’impatto e pianificazione |
Di fronte all’emergere della questione ambientale in tutti i suoi aspetti, la valutazione preventiva dei rischi e degli effetti, che le scelte d’intervento pubblico e privato possono determinare per il contesto ambientale, ha assunto ormai un’importanza centrale, anche per la più larga diffusione di pratiche amministrative e decisionali sempre meno sorrette da visioni strategiche generali, sempre più orientate da esigenze di opportunità specifiche e contingenti, conferiscono al momento valutativo un ruolo cruciale: può essere lecito e forse inevitabile decidere "al buio", ma la gente deve almeno saperlo. Dato il ritardo con cui il nostro Paese si prepara a rispondere alle raccomandazioni CEE su questo argomento, parecchie Regioni stanno predisponendo apposite procedure di valutazione preventive d’impatto socioeconomico ed ambientale, cui sottoporre almeno i progetti a più alto rischio. I saggi qui presentati raccolgono riflessioni dall’esperienza di ricerca fatta dai due Atenei torinesi tra il 1982 e il 1985 per l’insediamento di una Centrale Nucleare in Piemonte, in ordine ai rapporti tra valutazioni d’impatto, progettazione e pianificazione del territorio. L’esperienza consiste in una collaborazione tecnico-scientifica del Politecnico e dell’Università di Torino, richiesta dalla Regione Piemonte in seguito all’individuazione nel territorio piemontese, di due aree, l’una presso Trino Vercellese (PO1) e l’altra presso la confluenza del Tanaro col Po (PO2) suscettibili di ospitare una centrale elettronucleare da 2000 MW. La richiesta di collaborazione tendeva a porre la Regione in grado di intervenire efficacemente nella valutazione d’idoneità e nella scelta del sito – facendosi anche carico delle preoccupazioni e delle rivendicazioni delle comunità locali – e di inserire l’insediamento in progetto nei programmi di riequilibrio e di sviluppo socioeconomico e territoriale. Alcuni aspetti – il coinvolgimento istituzionale della Regione e degli Atenei nel processo decisionale, la vastità dell’impegno interdisciplinare, l’allargamento del quadro problematico ben oltre i limiti fissati dalle procedure che l’Enel deve seguire – conferiscono un certo interesse all’esperienza di ricerca condotta dai due Atenei, che nonostante i suoi limiti, ha posto in luce alcuni problemi nodali implicati nel controllo e nella valutazione preventiva delle grandi operazioni di trasformazione dell’ambiente. A partire dai problemi evidenziati, più che dai risultati raggiunti, al ricerca suggerisce riflessioni utili ad affrontare con metodi e strumenti nuovi le questioni ambientali che si pongono negli anni ’80.