ISBN | 978-88-3613-560-8 |
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Numero in collana | 01 |
Sottocategoria | Letteratura italiana |
Collana | Studi e testi di storia dell’utopia |
Curatore | Francesco Berti, Irene Gaddo |
Pagine | XII-144 |
Anno | 2024 |
In ristampa | No |
Tema centrale di questo volume è l’utopia, analizzata in relazione al suo contrario, la distopia, con una specifica angolatura che fa perno sulla dimensione del tempo e che è volta a metterne in rilievo il rapporto col passato e col futuro. La dialettica tra passato e futuro è non solo la chiave di volta per comprendere alcune tensioni dinamiche che si sprigionano all’interno di molte utopie singolarmente considerate, ma anche un elemento imprescindibile per dar conto del complesso sviluppo storico di questo fortunato, poliedrico e inesauribile genere letterario. Il filone utopico si è spesso nutrito di suggestioni provenienti dal passato, classico o primitivo, per lanciare un ponte immaginario verso un futuro radicalmente altro, pensato come un sogno letterario teso a illuminare le storture del presente storico, oppure come una stella polare in grado di orientare il cammino verso la costruzione di una società tendenzialmente perfetta. Se l’obiettivo dell’utopia è quello di descrivere il progetto di una società ideale e desiderabile, scopo della distopia è quello di denunciare l’incubo di un mondo fondato su disvalori, in cui la perfezione è raggiunta in una dimensione negativa. Ma la distopia può essere anche il risultato di un semplice cambiamento di prospettiva: quello stesso luogo che all’utopista era apparso il migliore dei mondi pensabili, può rivelarsi il peggiore, se chi lo osserva assume un punto di vista valoriale opposto. In un ambito che rimane ampiamente da esplorare, i saggi qui raccolti affrontano casi e temi di studio sul pensiero utopico e distopico sette-ottocentesco, proponendo spunti e osservazioni da inediti scorci e impostazioni di ricerca.
Francesco Berti è professore ordinario di Storia delle dottrine politiche al Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali (SPGI) dell’Università di Padova, dove insegna Storia delle dottrine politiche. I suoi ambiti di ricerca vertono sul pensiero politico dell’illuminismo italiano e francese, sulle concezioni filosofico-politiche dei gesuiti iberici espulsi del XVIII secolo, sul pensiero politico del totalitarismo novecentesco. Tra le sue pubblicazioni in volume: Purezza e redenzione. Jean-Jacques Rousseau e il diritto naturale, Wolters Kluwert-CEDAM 2021; L’uovo e la fenice. Mario Pagano e il problema della rivoluzione, CEDAM 2012; Libertà della città, libertà del cittadino. Riflessioni sul neo-repubblicanesimo, Cleup 2008; La ragione prudente. Gaetano Filangieri e la religione delle riforme, Centro Editoriale Toscano 2003. Per le Edizioni dell’Orso ha curato, con Guido Mongini, il volume Il sogno della ragione. L’utopia di Louis-Sébastien Mercier (2023).
Irene Gaddo è ricercatrice in Storia Moderna presso il Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica (DiSSTE) dell’Università del Piemonte Orientale (UPO), dove insegna Storia del turismo e Metodi e tecniche della storia moderna. Tra i suoi interessi di ricerca si segnalano i rapporti tra religione e poteri civili, la storia della Compagnia di Gesù, viaggi e missioni in età moderna. Tra le sue pubblicazioni in volume: Secolarizzazione e modernità. Un quadro storico (co-autore Edoardo Tortarolo), Carocci 2017; Conflitti e controversie in terra di missione. Carlo Giovanni Turcotti in Cina tra Sei e Settecento, Gallo edizioni 2018; Sulle tracce delle prime indipetae. Le richieste di missione al tempo di Laínez, Borgia, Mercuriano, Edizioni dell’Orso 2023; The First Italian Indipetae: Jesuit Petitions for the Indies (1557-80) (a cura di E. Colombo, I. Gaddo, G. Mongini), Institute of Jesuit Sources 2024.