Tristan et Lancelot
ISBN | 88-7694-516-4 |
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Numero in collana | 01 |
Collana | Il cavaliere del leone |
Autore | Pierre Sala |
Curatore | Francesco Benozzo |
Pagine | 432 |
Anno | 2001 |
In ristampa | No |
Descrizione | Tristan et Lancelot |
Il Tristan et Lancelot di Pierre Sala è uno dei più rilevanti testi arturiani del tardo medioevo. Scritto a Lione nei primi anni del 1500 (da uno scrittore già noto per aver scritto, oltre a diversi testi di carattere storico-cronachistico e filosofico, uno Chevalier au Lion in versi ottosillabi, due raccolte di novelle e un’opera favolistica che riporta alla tradizione delle Fables di Maria di Francia), racconta la storia dell’incontro, della battaglia e dei vagabondaggi dei due più famosi eroi del ciclo bretone. La narrazione si basa su motivi desunti dai primi testi medievali (in particolare Chrétien de Troyes e le compilazioni del Tristan en prose e del Lancelot en prose), ma incorpora temi presi dalle tradizioni leggendarie della Lione quattrocentesca, nonché dalle storie di re Artù del primo medioevo (alcuni episodi riportano addirittura, indicando una tradizione perduta, ai Mabinogion antico-gallesi). Il tema dominante del romanzo è quello dell’amicizia cavalleresca, del compagnonaggio guerriero, quasi a voler significare una specie di riscatto virile, dopo secoli di vita letteraria, dei due famosi cavalieri, da sempre relegati, nell’immaginario medievale e moderno, al ruolo di amanti adulteri e sfortunati. Questa edizione presenta, in forma sinottico-variantistica, il processo di elaborazione del testo, conservato in due manoscritti quasi certamente autografi, ed è forse il primo esempio di “filologia d’autore”, cioè di un canone editoriale attento alla cosiddetta “fenomenologia dell’originale”, applicato a un testo della tradizione arturiana.
Francesco Benozzo (Modena, 1969), già dottore di ricerca in Filologia romanza (Bologna), ha presentato di recente una seconda tesi di dottorato in Filologia e linguistica celtica (Aberystwyth). Autore di numerosi studi in vari campi delle letterature medioevali e moderne, della linguistica, dell’antropologia e della teoria letteraria, ha di recente curato la prima traduzione italiana di testi gallesi alto-medievali (Poeti della marea. Testi bardici gallesi dal VI al X secolo, Bologna, 1998), e una nuova edizione, con traduzione in italiano, del più antico poema del medioevo occidentale, il Gododdin antico-gallese (Milano-Trento, 2000). Poeta e musicista, è attualmente incaricato di un insegnamento in linguistica medievale comparata e in letteratura arturiana alla University of Wales.