Tragiche donne

Modena, 12 giugno 1713, Elena Balletti, in arte Flaminia, porta al successo con una memorabile interpretazione la Merope di Scipione Maffei, che innova profondamente il personaggio della madre nella tragedia italiana. Da quell’evento inizia il percorso critico di questo libro che analizza le metamorfosi di alcune figure femminili nel teatro tragico settecentesco: la madre appunto, ma anche la matrigna, la moglie, l’amante. Si tratta di ruoli topici che nella temperie scenica del secolo dei lumi trovano una loro specifica e innovativa significazione. Tra gli autori presi in esame una particolare attenzione è dedicata a Vittorio Alfieri che nella sua opera di recupero di soggetti classici li reinterpreta, spesso malgré lui, alla luce di una nuova sensibilità in grado di offrire scenari meglio adeguati alle dinamiche psicologiche tipiche del tournant des Lumières. Un libro di ricerca, dunque, che rifiuta ambizioni conclusive, ma predilige un taglio problematico e propositivo.