Tradizione e pensiero
ISBN | 978-88-6274-116-3 |
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Numero in collana | 85 |
Collana | Fuori Collana |
Autore | Giuseppe Riconda |
Pagine | XII-396 |
Anno | 2009 |
In ristampa | No |
Descrizione | Tradizione e pensiero |
Premessa • I. Temi del pensiero tradizionale: Capitolo 1. Cristianesimo e nichilismo • Capitolo 2. Uomo, verità, eschaton. Pensiero religioso, laicità, laicismo • II. Rosmini e il pensiero tradizionale: Capitolo 3. Rosmini e la critica al razionalismo • Capitolo 4. Rosmini e la storia della filosofia • Capitolo 5. La meditazione cristologica rosminiana • III. Filosofi russi: Capitolo 6. Plotino e Šestov • Capitolo 7. Filosofia russa ottocentesca e resurrezione • Capitolo 8. La “religione” di Vasilij Grossman • IV. Maestri: Capitolo 9. La filosofia della religione di Augusto Guzzo • Capitolo 10. Istanze ontologistiche e istanze personalistiche • Capitolo 11. Ermeneutica filosofia dell’esperienza religiosa e libertà di Dio in Luigi Pareyson • Capitolo 12. Le fonti storiche dell’ontologia della libertà • V. Augusto Del Noce e la situazione filosofico-religiosa contemporanea: Capitolo 13. Ateismo e pessimismo • Capitolo 14. Marxismo e neo-idealismo italiano • Capitolo 15. Jules Lequier e il personalismo • Capitolo 16. Šestov e l’esistenzialismo • Appendice: Dell’attualità del pensiero di Giuseppe Capograssi • Bibliografia • Indice dei nomi
L’Autore muove dalla convinzione che la tradizione non sia un comodo rifugio, in cui si possa riposare sottraendosi alle fatiche della vita, ma anzitutto un legato da mettere a frutto che con la vita e la sua fatica coincide. Il concetto di tradizione che intende fare valere è quello di un insieme organico di principi metastorici, che sono trasmessi di generazione in generazione, eppure tali che possono essere guadagnati solo a partire dalla storia, nei confronti della quale mostrano un’inesauribilità infinita. I nuovi problemi che la storia via via pone esigono nuove risposte creative che da essi possono essere fatte scaturire a contatto con la storia. Si tratta però di un’emergenza che passa attraverso la libertà e importa la fedeltà di una testimonianza che può sempre essere obliterata e tradita. In questo modo la tradizione continuamente è messa alla prova e la sua conferma deve essere riguadagnata. Dopo due saggi volti a illustrare concretamente questa posizione nei confronti di problematiche imposte dalla situazione filosofica contemporanea, il nichilismo, il relativismo e il laicismo, l’Autore raccoglie una serie di studi dedicata a pensatori che gli sono stati maestri, che ritiene possano essere maestri a chi intenda filosofare nello spirito della tradizione, e che comunque possono introdurre a essa nella sua rilevanza per la filosofia attuale: il tanto dimenticato Rosmini, i filosofi russi dell’emigrazione (Íestov e Berdjaev) e Grossmann, un nucleo di filosofi italiani, tra cui campeggiano le grandi figure di Luigi Pareyson e Augusto del Noce. Il tema comune è l’attualizzazione dell’immagine dell’uomo definita per il suo rapporto con la verità e per la sua libertà in un orizzonte ultimo di mistero.
Giuseppe Riconda (Torino 1931) dal 1974 al 2004 è stato professore ordinario di Filosofia Teoretica dell’Università degli Studi di Torino, di cui è attualmente professore emerito. Nel 1963 ottenne il “Premio Benedetto Croce” per il libro La filosofia di William James. Nel 1976 fu visiting scholar all’Università di Clermont (California). Dal 1978 è socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. È stato fra i soci fondatori e presidente del Centro di studi filosofico-religiosi Luigi Pareyson (Torino) e della Fondazione Centro Studi Augusto del Noce (Savigliano): del Comitato direttivo di entrambi fa tutt’ora parte. Figura fra i soci fondatori della Rivista Filosofia. Nel 1985 fondò assieme a Valerio Verra e Luigi Pareyson l’Annuario filosofico, che diresse dal 1991 al 2005. Nel 2006 ottenne il premio “Torino Libera Valdo Fusi” e nel 2008 quello intitolato a Giuseppe Capograssi. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Tradizione e avventura, Torino, SEI, 2001; Del bene e del male (in collaborazione con X. Tilliette), Roma, Città Nuova, 2001; Manzoni e Rosmini, Stresa, Centro Internazionale di Studi Rosminiani, 2005.