T. S. Eliot e i miti del moderno
ISBN | 88-7694-189-4 |
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Numero in collana | 08 |
Collana | Ianus. Confronti letterari / ISSN 2723-9292 |
Autore | Andrea Carosso |
Pagine | XII-172 |
Anno | 1995 |
In ristampa | No |
Descrizione | T. S. Eliot e i miti del moderno |
Nel panorama della cultura occidentale, T.S. Eliot rappresenta un caso emblematico. Se da un lato è per antonomasia l’intellettuale che, combinando – come già ebbe a suggerire Paul de Man – "talento originale, sapere tradizionale, creatività linguistica e rettitudine morale", meglio condensa, realizzandole appieno, le aspirazioni novecentesche verso il rinnovamento della cultura e delle arti, dall’altro campioneggia un "modernismo" fondato su una rete di concetti che egli stesso partecipò in prima persona a definire. La messa in atto e la contemporanea elaborazione teorica dell’idea del moderno avvengono nell’opera eliotiana secondo modalità che tendono costantemente a rimuovere e negare la problematica alterità di theoria e praxis in gioco nella sua opera, avvolgendo quel corpus letterario in un barriera ideologica impenetrabile a qualsiasi tentativo di scardinare l’impianto che ne guida tanto la composizione quanto la lettura. E’ nell’analisi dei complessi risvolti filosofici, estetici e ideologici di quell’alterità che il presente studio ricostruisce il mito centrale della modernità di T.S. Eliot, andandone a indagare le genesi e le implicazioni a partire dai poco noti scritti filosofici degli anni ’10 sino ai suoi scritti critici dei decenni successivi.