Scolii metrici alla tetrade sofoclea
ISBN | 978-88-6274-601-4 |
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Numero in collana | 56 |
Collana | Hellenica / ISSN 1825-3490 |
Autore | Demetrio Triclinio |
Curatore | Andrea Tessier |
Pagine | 260 |
Anno | 2015 |
In ristampa | No |
Descrizione | Scolii metrici alla tetrade sofoclea |
Per secoli i testi superstiti dell’antica tragedia greca erano circolati in copie che a stento permettevano di distinguere tra parti destinate alla recitazione e sezioni meliche: esemplari nei quali, per di più, si era perduto ogni rapporto strutturale interno ai canti, trascritti senza alcun riguardo per gli intimi legami di responsione. Solo attorno al 1320 il bizantino Demetrio Triclinio, che aveva attentamente studiato la forma metrica degli Epinici pindarici e delle commedie di Aristofane, ispirandosi a quegli esempi pervenne a ‘ritrovare’ i medesimi rapporti strutturali anche nelle tragedie, corredando le proprie copie ‘finali’ di un commento metrico che li descriveva minutamente. Due secoli dopo, per una fortunata coincidenza, un codice sofocleo prodotto a Costantinopoli a partire da un esemplare dell’ekdosis di Triclinio (ciò che prova la diffusione della nuova tecnica editoriale ben oltre la sua Tessalonica) diverrà la fonte dell’edizione parigina di Adrien Tournebus (1552): d’ora in poi ai lettori eruditi sarà chiara, grazie anche agli sforzi in tal senso di Willem Canter sugli altri due tragici maggiori (Euripide 1571 ed Eschilo, postumo, 1581), la forma strutturale del ‘libro di poesia’ drammatico. Un riesame completo della tradizione manoscritta ha permesso ad Andrea Tessier di offrire, nel 2005, la prima edizione moderna del commento metrico di Triclinio nella sua porzione più ampia, che riguarda i drammi della cosiddetta ‘tetrade’ sofoclea (Aiace, Elettra, Edipo Re, Antigone). Al testo critico, che dopo un decennio qui si presenta in una nuova edizione corretta, ulteriormente riveduta sui manoscritti e aggiornata sui rapidi progressi compiuti in questo lasso di tempo dalle discipline della scrittura, segue la riproduzione della colometria divisata dal filologo bizantino per le porzioni meliche delle quattro tragedie e una serie di indici, tra cui quello dei termini metrici da lui impiegati, con significative innovazioni e scostamenti dalla prassi della trattatistica di età imperiale.
Andrea Tessier insegna Lingua e letteratura greca all’Università di Trieste. Si è occupato della tradizione orientale dei testi filosofici greci (Il testo di Aristotele e le traduzioni armene, Padova 1979; La traduzione arabo-ebraica del «De generatione et corruptione» di Aristotele, Roma 1984), di scoliastica metrica imperiale e bizantina ai testi poetici classici (Scholia metrica vetera in Pindari carmina, Leipzig 1989), di tradizione della poesia greca in età medievale e umanistica (Tradizione metrica di Pindaro, Padova 1995) e dei presupposti metodologici della metrica greca vista dai moderni (Vom Melos zum Stichos. Il verso melico greco nella filologia tedesca d’inizio Ottocento, Trieste 20122).