«Sartor Resartus», ovvero la creazione di un nuovo mito
ISBN | 88-7694-448-6 |
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Numero in collana | 06 |
Collana | Mythos/Logos |
Autore | Cristina Ossato |
Pagine | 272 |
Anno | 2001 |
In ristampa | No |
Descrizione | «Sartor Resartus», ovvero la creazione di un nuovo mito |
PRESENTAZIONE • INTRODUZIONE • RINGRAZIAMENTI • THOMAS CARLYLE: CRONOLOGIA • I. SARTOR RESARTUS, OVVERO LA CREAZIONE DI UN NUOVO MITO • II. SARTOR RESARTUS: ANALISI SEMIOTICA • III. SARTOR RESARTUS: “PORT[ANDO] NUOVO FUOCO DAL CIELO” NELLA CAVERNA • IV. SARTOR RESARTUS, OVVERO LA SCRITTURA È RI-SCRITTURA • BIBLIOGRAFIA
Questo studio offre per la prima volta al lettore la possibilità di comprendere una delle maggiori opere di Thomas Carlyle attraverso un'analisi semiotica di tipo greimasiano. Con l'introsuzione della filosofia degli abiti o del sovrannaturalismo naturale, Sartor Resartus viene quindi a essere interpretato quale ri-elaborazione del mito eziologico della caverna di Platone. Le azioni e le passioni dei principali attanti segnano una progressiva appropriazione-definizione di questa filosofia che rivela una chiara adesione di Carlyle al pensiero platonico. In particolar modo, l'ordinamento gerarchico esposto da Platone nella Repubblica con la metafora della nave costituisce un cardine su cui lo scrittore scozzese sviluppa una sferzante critica politico-sociale dell'epoca vittoriana. Inoltre, da un punto di vista metalinguistico, Sartor Resartus sembra essere il pretesto per aprire un dibattito sulla possibilità di comunicazione e le relative forme di verità (linguistiche). Una prospettiva originale e interessante per (ri-)scoprire il grande "profeta vittoriano".
Cristina Ossato si è laureata a Venezia; ha studiato a Berlino, Liverpool e Charlottesville (Virginia, USA) e, per il dottorato di ricerca in anglistica, a Pisa e Firenze. Collabora con l'Università di Venezia e Verona e con la European School of Economics di Trieste. Ha pubblicato numerosi saggi sul trascendentalismo americano e il vittorianesimo inglese, e attualmente si occupa del rapporto tra le arti visive e la letteratura anglo-americana.