Ricerche di storia della matematica
ISBN | 978-88-6274-533-8 |
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Numero in collana | 02 |
Collana | Mathemata. Materiali di storia e filosofia della scienza / ISSN 2724-0223 |
Autore | Giovanni Ferraro |
Pagine | 244 |
Anno | 2015 |
In ristampa | No |
Descrizione | Ricerche di storia della matematica |
Premessa; Parte I. I. Alessandro Piccolomini e la quaestio de certidudinem mathematicarum • II. Baldi sull’analogia e sulle proporzioni • III. Il paradosso della rota Aristotelis nelle opere di Cardano, de Guevara e Galilei • Parte II. I. D’Alembert ed Euler: la difficile relazione tra due accademici nell’età dell’Illuminismo • II. Sui lavori astronomici di Euler; • Parte III. I. I Nicola Fergola papers. Documenti e lettere di Nicola Fergola conservate alla Princeton University Library • II. Mon cher élève. Edizione commentata delle lettere di Eugène Catalan a Ernesto Cesàro • Appendice (a cura di Anna Fase). Su un manoscritto di Ernesto Cesàro • Una memoria inedita di Ernesto Cesàro • Indice dei nomi.
La prima parte di questo volume è dedicata a questioni concernenti i fondamenti della matematica tra Cinquecento e Seicento. Nel capitolo primo è discusso il punto di vista di Alessandro Piccolomini sulla quaestio de certidudine mathematicarum, che mirava a spiegare i motivi per cui le conoscenze fornite dalla matematica sono più sicure e solidamente fondate di quelle offerte da ogni altra disciplina. Nel secondo capitolo è analizzato, attraverso la lettura di un lemma del De verborum vitruvianorum significatione di Bernardino Baldi, un aspetto dell’evoluzione dei concetti di numero e grandezza alla fine del Rinascimento. Il terzo capitolo verte sulle soluzioni offerte da Girolamo Cardano, Giovanni de Guevara e Galileo Galilei al paradosso della rota Aristotelis: i primi due contribuirono a chiarire l’aspetto cinematico del movimento della ruota, mentre il terzo ne fece il punto di partenza per una minuziosa analisi dell’infinito e del continuo. La seconda parte del volume è dedicata al Settecento. Entrambi i capitoli che la compongono sono incentrati su Euler, figura centrale nella matematica del tempo. Nel primo è esaminata la difficile relazione scientifica e personale tra Euler e d’Alembert, nel secondo sono studiati i lavori astronomici dello Svizzero. La terza parte riguarda l’Ottocento. Anch’essa è divisa in due capitoli: nel primo sono illustrati i documenti di Nicola Fergola conservati alla Princeton University Library; nel secondo è offerta una versione commentata della relazione epistolare tra Ernesto Cesàro ed Eugène-Charles Catalan.
Giovanni Ferraro si occupa di storia ed epistemologia delle scienze esatte. Ha pubblicato un’ottantina di articoli scientifici, molti dei quali su riviste internazionali, come Historia Mathematica, Archive for History of Exact Sciences, Studies in History and Philosophy of Science, Annals of Science, Physis, Studia Leibnitiana. È altresì autore di varie monografie, tra cui The Rise and Development of the Theory of Series up to the early 1820s (Springer, 2008), Bernardino Baldi e il recupero del pensiero tecnico-scientifico dell’antichità (Edizioni dell’Orso, 2008) e Filosofia e pratica della matematica nell’età dei Lumi (Aracne, 2014).