Rerum gestarum Alfonsi regis libri
ISBN | 88-7694-697-7 |
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Numero in collana | 01 |
Collana | Ciceronianus. Scrittori latini per l'Europa |
Autore | Bartolomeo Facio |
Curatore | Daniela Pietragalla |
Pagine | XL-632 + 8 ill. f.t. |
Anno | 2004 |
In ristampa | No |
Descrizione | Rerum gestarum Alfonsi regis libri |
Intorno al 1456, il ligure Bartolomeo Facio, storiografo della corte aragonese di Napoli, presentava al suo mecenate, il re Alfonso il Magnanimo, i Rerum gestarum Alfonsi regis libri, il racconto delle gloriose imprese che avevano condotto Alfonso ad impadronirsi trionfalmente del regno di Napoli: di lì a poco, la Storia di Alfonso, giudicata impagabile dal sovrano, avrebbe impegnato un gran numero di celebri copisti in un febbrile processo di trascrizione che la portò a circolare tra le corti e ad occupare un posto d’onore nelle raccolte librarie più rinomate dell’epoca. Nell’opera a cui Facio aveva faticosamente lavorato per circa dieci anni, Alfonso d’Aragona, una delle figure più complesse e suggestive dell’Umanesimo europeo, aveva trovato finalmente ciò che era mancato agli scritti – per diversi motivi fallimentari – dei precedenti storiografi di corte: un compiuto e raffinato equilibrio tra panegirico e attendibilità storica. Con sorprendente modernità, infatti, Alfonso aveva intuito l’importanza strategica dell’intreccio tra politica e cultura: la scrittura storica di Facio, che, attraverso elaborati strumenti retorici, conciliava la creazione di un mito alfonsino con una ricostruzione storica così rigorosa da costituire una fonte di grande valore per gli storici successivi, rispondeva pienamente al meditato progetto di propaganda politica voluto dal sovrano aragonese. Proprio questa complessa miscela di faziosità e condizionamento politico da una parte, e, dall’altra, di scrupolosa valutazione delle fonti storiche rende ancora attuali e meritevoli di un recupero i Rerum gestarum Alfonsi regis libri, un istant book per secoli assai noto e apprezzato da principi e storici ma finora ingiustamente relegato in una corrotta edizione settecentesca.
Daniela Pietragalla (Catanzaro, 1973), dottore di ricerca in Italianistica (Letteratura umanistica), attualmente è professore a contratto presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Pisa.