Re contro
ISBN | 978-88-6274-025-8 |
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Numero in collana | 09 |
Collana | Collana del Dipartimento di Studi classici dall'antico al contemporaneo. Sezione di Storia |
Autore | Elisabetta Dimauro |
Pagine | 228 |
Anno | 2007 |
In ristampa | Sì |
Descrizione | Re contro |
Premessa • I Fazioni dinastiche e politica spartana • II Prima di Agide. Segnali tra VIII e V secolo a. C. • III Agide II e gli equilibri interni di Sparta • IV Agide, Endio, Alcibiade • V L’altalena Agide II-Pausania II • Bibliografia • Indice dei passi citati • Indice dei nomi • Indice dei nomi dei luoghi e dei popoli
La polarità espressa dalla diarchia spartana ha destato un interesse tutto sommato marginale negli studi, se si prescinde dall’attenzione per la spinosa problematica della genesi, e quindi delle motivazioni originarie, dell’istituto diarchico. Meno presente appare, nel complesso, una prospettiva di indagine sull’opposizione dinastica nelle sue manifestazioni concrete, che consentano di formulare un’ipotesi globale, di fenomeno ricorrente e spiegabile in termini di dinamica politica interna. Ad una attenta lettura delle fonti, i sintomi di questo fenomeno si avvertono in una serie di circostanze ricorrenti. È nella categoria dell’antitesi polare tra le dinastie che possono essere inquadrati gli avvicendamenti tra Agiadi ed Euripontidi al comando dei corpi di spedizione, i casi di attacco giudiziario ad uno dei re, e il ripensamento nella valutazione ufficiale di un esponente di spicco di una delle dinastie (Pausania il Reggente). L’analisi proposta in questo lavoro si estende fino alla fine del regno di Agide II, con particolare attenzione agli sviluppi e alle alternanze nella preminenza politica che si lasciano individuare nel periodo di questo re euripontide. Il quadro che si delinea è quello di una contesa senza soluzione di continuità, per la supremazia nell’equilibrio politico interno di Sparta, che vede coinvolti in veste protagonistica gli esponenti del potere diarchico. Il singolo re, inoltre, non emerge esclusivamente in casi eccezionali perché dotato di personaltà rilevante; il re è espressione e punto di riferimento di un raggruppamento elitario collegato alla sua dinastia, in forte competizione con un analogo sistema di alleanze politiche legato all’altra dinastia. La continuità del fenomeno è la conseguenza ovvia di questo stato di cose.