Prospettiva di una nazione di nazioni
ISBN | 88-7694-356-0 |
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Numero in collana | 42 |
Collana | Contributi e proposte ISSN 1720-4992 |
Autore | Cristina Bracchi |
Pagine | 192 |
Anno | 1998 |
In ristampa | No |
Descrizione | Prospettiva di una nazione di nazioni |
Premessa • Parte prima: TESTO, CONTESTO, TRADIZIONE • Capitolo I - Il vincolo della lingua • Capitolo II - La vetrina di Francia • Capitolo III - 1818. Gl’Italiani o sia relazione degli usi e costumi d’Italia • Capitolo IV - Confronti testuali • Capitolo V - Storia di un testo sui generis • Capitolo VI - Una questione di civiltà • Parte seconda: STORIA LETTERARIA E PRATICHE DI VIAGGIO • Capitolo I - Una rappresentazione italiana in quaranta capitoli • Capitolo II - La letteratura italiana: un canone di personalità d’eccezione • Capitolo III - Il viaggio e la relazione • Bibliografia • Indice dei nomi
Opera eccentrica di Giuseppe Baretti, An Account of the Manners and Customs of Italy (1768) offre un contributo allo studio della storia dei rapporti tra cultura inglese e cultura italiana nel XVIII secolo, ed aggiunge elementi di conoscenza per la comprensione di una personalità letteraria contradditoria e insofferente di definizioni. Questo volume presenta i molteplici aspetti di una fra le opere del periodo inglese meno frequentate dagli studi del secondo Novecento. In particolare, le pagine dedicate al confronto analitico tra l’originale e le traduzioni sette-ottocentesche, il rilievo delle differenze tra le due edizioni inglesi curate dall’autore, la riflessione sui legami intertestuali con la letteratura odeporica e di costume contemporanea, e l’analisi delle considerazioni barettiane di natura storica e critica sulla letteratura italiana, fanno emergere una profondità di contenuti non immediatamente riscontrabile. Si desume un’importante estensione del fine dell’opera: dall’esplicita volontà autorale di fornire un resoconto di usi e costumi italiani, per confutare e correggere le relazioni britanniche di viaggio in Italia, documentandone la tradizione e il dinamismo culturale, alla volontà mediatrice, implicita e da leggersi oltre la lettera del testo, tra la civiltà inglese e la civiltà italiana del maturo Settecento, che confluisce nell’ambizioso progetto di affermare l’unicità del carattere e del genio nazionale italiano, attraverso la descrizione di «a large nation, or rather a cluster of little nations, which differ among themselves not only in manners and customs, but in government and in laws, and even in dress and in language».
Cristina Bracchi (Torino 1965) ha studiato con Italo Lana e Marco Cerruti, laureandosi con una tesi sulla ricezione di Orazio nel Settecento, che le ha valso il premio del Comitato Nazionale per le celebrazioni oraziane nel 1992. Ha successivamente conseguito un dottorato di ricerca in Storia della lingua e della letteratura italiana presso l’Università Statale di Milano, ed è ora “cultrice della materia” nell’ambito della Letteratura italiana moderna e contemporanea nell’Università di Torino. Collabora al «Giornale Storico della Letteratura Italiana» e ad altri periodici di cultura.