Poesie satiriche e giocose
ISBN | 978-88-6274-421-8 |
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Numero in collana | 21 |
Collana | L'infinita durata. Saggi e testi di letteratura italiana / ISSN 2612-3010 |
Autore | Luigi Montella |
Pagine | VIII-238 |
Anno | 2012 |
In ristampa | No |
Descrizione | Poesie satiriche e giocose |
Prefazione, di Giorgio Bárberi Squarotti • Introduzione • A Monsignor di Nusco • L’Ambrogiuolo • Alli Signori Don Domenico, Don Ottaviano e Don Andrea Medici fratelli • Alla Signora Principessa della Scalea • Agli amici • Alla barba di Pietro Quaranta. Medico • Al medesimo per averla moderata alquanto • Canzone in morte di Don Ottavio Caracciolo • Al medico Nazario • A Giuseppe Valletta • Al medesmo • A Monsignor Arminio • All’Ambrogiuolo • Al medesimo • Al Signor Tomaso Cornelio • Al Signor Don Flavio Ruffo • A Fidenzio • A lo cappotto di Domminaco Roma • Per la morte di Don Filippo Sances • Al successo di Sansone • Risposta al sonetto del Signor Gioseppe Porcella • Sonetti toscani: La Caputeide • Nota ai testi • Rimario • Indici
Le Poesie satiriche e giocose di Giulio Acciano presentano un forte carattere di originalità rispetto alla satira barocca, così come rispetto all’ormai diluita e sbiadita tradizione bernesca: e, se mai, il punto di riferimento è all’Ariosto e, dietro all’Ariosto, a Orazio. Vi domina il tono di conversazione, che si arricchisce di aneddoti, raccontini, delineazioni efficaci di personaggi, di ambienti, di situazioni di un’esistenza media, non incisa da prese di posizione, da sollecitazioni di idee, da avventure troppo risentite. La tradizione citatoria proprio per questo è quella della novellistica, del Boccaccio anzitutto, e delle parti aneddotiche e favolistiche delle satire ariostesche, insieme con quel microgenere dell’invito alla campagna, al riposo, alla villeggiatura. La scoperta di nuovi documenti filologici permette a Montella di procedere verso un’accurata revisione dei testi, presentati in veste critica, con aggiunte di nuove indagini, notizie, note e commento, rinnovando in maniera significativa la ormai datata stampa delle rime dell’Acciano. Un compiuto apparato e un rimario rendono particolarmente agevole la lettura e la fruizione del lavoro, offrendo alla considerazione degli studiosi un rimatore inconsueto, valida testimonianza della poliedrica produzione letteraria della seconda metà del Seicento.
Luigi Montella è professore di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi del Molise. Tra gli studi sulla lirica barocca si ricordano le edizioni dedicate ad A. de’ Rossi, A. Muscettola, B. Pisani e i saggi su B. Dotti, T. Gaudiosi e A. Tassoni. Tra i lavori sull’Ottocento e sul Novecento si ricordano l’edizione critica Studi e leggende popolari in Sicilia di G. Pitrè, le pagine dedicate a Leopardi, alla produzione letteraria di Isabella Teotochi Albrizzi e le monografie su Italo Calvino e Giuseppe Raimondi.