Per un ciclo tassiano
ISBN | 88-7694-821-X |
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Numero in collana | 06 |
Collana | Manierismo e Barocco / ISSN 1724-8558 |
Autore | Daniela Foltran |
Pagine | 232 |
Anno | 2005 |
In ristampa | No |
Descrizione | Per un ciclo tassiano |
Nonostante un sensibile incremento di attenzione nel corso degli ultimi anni, tramutatosi anche in pubblicazioni specifiche, quello della produzione epica post-tassiana, e quindi preminentemente seicentesca, è un terreno ancora in buona parte da dissodare. Il libro si propone di offrire un contributo in tal senso indagando gli esiti a cui sono giunti (o a cui hanno tentato di giungere) quattro autori appartenenti ad aree geografiche e ad anni diversi, ma accomunati dall’intento di legare in qualche modo la trama delle loro opere a quella della Gerusalemme liberata, modello imprescindibile, nonché esplicito, eppur non pedissequamente seguito. L’esame delle soluzioni narrative equivale dunque a una cartina al tornasole in grado di mostrare quale sia stata, a livello operativo, la ricezione del poema tassiano, e quindi gli interventi aggiuntivi, espuntivi e correttivi, non di rado in bilico fra ‘epos’ e ‘romanzo’. Lo studio, che non ha pretese di esaustività, vuole suggerire alcune linee di comportamento, nient’affatto omogenee, nell’auspicio di stimolare ulteriori ricerche.
Daniela Foltran collabora con il Dipartimento di Italianistica dell’Università degli Studi di Padova. Ha lavorato inizialmente su Tasso e specialmente sulla Gerusalemme liberata e i suoi rapporti con gli autori classici, come rivelano alcuni articoli apparsi su “Studi tassiani”. I suoi interessi si sono poi rivolti alla letteratura del Cinque e Seicento, segnatamente alla produzione epica. Di recente ha curato la nota introduttiva all’edizione anastatica de Il Conquisto di Granata di Girolamo Graziani (Fabriano 2004). Ha svolto ricerche anche su Scipione Errico e Guido Casoni.