Opinione pubblica: un potere fragile
ISBN | 88-7694-922-4 |
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Numero in collana | 01 |
Collana | Lingua e Società. Percorsi di studio / ISSN 2723-8962 |
Autore | Benedetta Baldi |
Pagine | X-162 |
Anno | 2006 |
In ristampa | No |
Descrizione | Opinione pubblica: un potere fragile |
Le dinamiche sottese alla formazione dell’opinione pubblica, gli attori coinvolti e le tecniche per rilevarla rivestono un’importanza cruciale in un momento in cui ci s’interroga sui destini della democrazia in una società sempre più globale. Il libro affronta, in una prospettiva interdisciplinare, la storia del concetto d’opinione pubblica con particolare attenzione al suo ruolo politico e sociale attuale. Il presente vede un’opinione pubblica alla quale ha accesso un numero più elevato di persone ma con minore potere d’influenza che in passato e un sistema informativo determinante per la selezione dei temi da trattare e dei criteri interpretativi. In questa prospettiva, il contrasto tra manipolazione e distorsione involontaria, che anima il dibattito tra i diversi autori, viene discusso criticamente analizzandone le implicazioni e la rilevanza in rapporto ai nuovi media che non sembrano in grado di coinvolgere le persone sulle questioni di loro interesse. Il tramonto delle ideologie ha proposto una politica che aderisce alle narrazioni dei media e una modalità più soggettiva dei cittadini di viverla che si realizza nella scelta personale dei temi e dei valori sui quali confrontarsi con la sfera pubblica. Del resto, anche il marketing elettorale si limita alla lettura dei sondaggi e non cerca d’intercettare le reali esigenze degli elettori la cui costante partecipazione al voto può essere vista come un’abitudine consolidata o il retaggio ideologico della famiglia o del contesto culturale d’origine. Queste considerazioni danno conto del fenomeno dell’informazione spettacolarizzata che indirizza l’attenzione dell’opinione pubblica verso l’evasione e il divertimento distraendola da tematiche più impegnate, di minore attrattiva mediatica. I salotti televisivi non favoriscono la riflessione individuale e la partecipazione collettiva limitandosi a promuovere i politici e a riferirne le posizioni e le idee. Nella società dell’informazione, i cittadini sono simili ai cavernicoli di Platone che, delle cose, percepiscono solo delle ombre riflesse, delle immagini filtrate; la realtà rimane fuori dal campo visivo e viene percepita, a volte deformata, attraverso i media.
Benedetta Baldi insegna Teoria e tecnica delle comunicazioni di massa e Linguaggi della politica all’Università di Firenze. Ha condotto ricerche sul processo di formazione dell’opinione pubblica e sui linguaggi dell’economia, della politica e dei media. Tra le pubblicazioni recenti: Fino a audience contraria (a cura di, 2005); I media e la formazione dell’opinione pubblica (con L. M. Savoia, 2005); Perché barbari? Lingua, comunicazione e identità nella società globale (con L. M. Savoia, 2006); Prospettive di educazione linguistica (con L. M. Savoia, in stampa). Ha collaborato alla redazione delle voci Linguaggio e globalizzazione (con L. M. Savoia) e Glottodidattica per l’Enciclopedia Italiana Treccani.