Oceani corrono nel sole
ISBN | 88-7694-436-2 |
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Numero in collana | 37 |
Collana | Strenne e guide |
Autore | Loreley Rosita Borruto |
Pagine | 124 |
Anno | 2000 |
In ristampa | No |
Descrizione | Oceani corrono nel sole |
In questi componimenti c’è una strenua adesione al concetto della poesia come vita; simbolo e analogia sono strumenti di conoscenza del reale profondo, inteso quale essenza. L’analogia con la sua tensione crea un alone magico-evocativo e allusivo nonché certezze oracolari che si condensano nell’aforisma. Poesia come essenzialità e come esistenzialità significa ricerca interiore, distacco dalla rarefazione letteraria, dal formalismo, dai valori semantici, dallo sperimentalismo, rifiuto della cronaca. A collegare questa poesia di Loreley con il surrealismo simbolico-metaforico che attraversò l’ermetismo italiano soccorre, oltre i procedimenti tecnici, anche la cifra di nobiltà letteraria, quasi araldica, la dignità espressa in taluni motivi alti: il male come peccato della storia e della vita (da cui l’inadeguatezza del reale: si veda per questo motivo la poesia di Alba Florio e quella di Lorenzo Calogero), l’aforisma quale metafora assoluta (di interiorità, di solitudine, di carattere aurorale): “Un vento azzurro – allontana il gorgo nascosto – (…) Tu non ascolti la parola – sotterranea – che straripa e gemma il sole ribelle – (…) Ora il vento non diluisce – sabbia. – La duna è la sua morte”. La parola di Loreley non è effusa. Essa è collegata con le ideologie attraverso il linguaggio delle metafore che attraversano il filtro della realtà e portano elementi fantastici ma, ugualmente, logici. Loreley esorta se stessa a durare, a perseverare, denuncia la vittoria degli infami e degli iniqui (che è la vicenda più disumana da sopportare). La coscienza esistenziale del franare, del dissiparsi della resistenza, dell’infittirsi delle maschere sui volti conferisce all’ultima fase della poesia di Loreley una nervatura più drammatica che si accampa accanto alla poesia dell’ideale e alla fede nel “passo delle stelle”. Antonio Piromalli
Loreley Rosita Borruto è nata a Reggio Calabria. Psicologa, ha collaborato per diversi anni alla cattedra di Igiene mentale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Messina e a seminari del Gruppo Psicoanalitico di Londra e del Gruppo Frighi di Roma. Da diciotto anni opera presso l’emittente radiofonica “Radio Gamma No Stop” di Reggio Calabria dirigendo il programma di “Poesia-Musica-Arte e Cultura”, rubrica settimanale alla quale hanno avuto accesso M.L. Spaziani, P. Bigongiari, E. Misefari, A. Cambria, I. Conti, N. Ferraù, E. Argiroffi, A. Piromalli, G. Selvaggi, M. La Cava, C. Marabini, R. Chirico, C. Montella, P. Arecchi, G. Pensabene, A. De Angelis, P. Pitasi, ecc. Nel 1992 ha organizzato a Reggio Calabria lo svolgimento di una sessione di lavoro della Cattedra di Poesia con la propria partecipazione e quelle di M.L. Spaziani, L. Erba, A. Piromalli, P. Bigongiari. Nel 1994-95 ha organizzato due convegni di studio su Fernando Pessoa. Dal 1986 al 1992 ha fatto parte del direttivo del “Cenacolo Letterario”, dal 1994 è presidente del Circolo culturale “Guglielmo Calarco”. Collaboratrice di importanti periodici di letteratura e di poesia, segnalata nel 1996 al Premio Internazionale “Eugenio Montale”, vincitrice di diversi premi letterari, presidente e componente di giurie di premi letterari, è responsabile e coordinatrice per l’intera Calabria dell’Unione Nazionale Scrittori. È docente nei corsi regionali di regia del Teatro “Calabria”.