Nuova bibliografia callimachea (1489-1998)
ISBN | 88-7694-416-8 |
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Numero in collana | 03 |
Collana | Hellenica / ISSN 1825-3490 |
Autore | Luigi Lehnus |
Pagine | XIV-514 |
Anno | 2000 |
In ristampa | No |
Descrizione | Nuova bibliografia callimachea (1489-1998) |
La sua arte trascorre in equilibrio tra dottrina e forza; ed egli fu il primo dei minori e l’ultimo dei grandi. Grazie al ferreo rigore della sua riflessione poetica Callimaco ha avuto un ruolo definitivo nel trasmettere a ogni futuro Umanesimo il messaggio dell’alleanza tra filologia e ispirazione. I dotti romani lo amarono ma i suoi scritti erano troppo difficili per attraversare indenni un millennio e mezzo di trasmissione. All’alba della modernità la sua opera era in macerie, e anche ciò che si presentava integro richiedeva frequenti restauri. In cinque secoli di lavoro i filologi sono riusciti a renderlo nuovamente conoscibile. A questa impresa hanno collaborato tutte le scuole di critica testuale ed ermeneutiche, dall’umanesimo bilingue del Poliziano all’erudizione universale dello Scaligero, dalla filologia formale di Bentley alla Altertumswissenschaft romantica e positivistica. Impulso imprevedibile e sostanziale la ricostruzione di Callimaco ha avuto in questo secolo dalle fortune della papirologia letteraria. La bibliografia callimachea è comprensibilmente vasta. Contributi anche essenziali si annidano con particolare frequenza in miscellanee e trattazioni riservate ad altri. Callimaco ha sollecitato il gusto dei neoclassici più che quello dei romantici, ma si può dire che nessuno tra i grecisti maggiori (compreso Cobet, il suo moderno avversario, ed esclusi Wolf e Boeckh) abbia trascurato di misurarsi con lui. La complessità della lingua, la normatività del metro e la portata dell’influsso stilistico potevano solo accrescere la quantità e spesso anche la qualità degli interventi. Inaugurata nel 1489 da Angelo Poliziano con la prima edizione dell’Inno a Pallade, la letteratura su Callimaco non dà segni di stanchezza e sembra anzi voler occupare ancora nuovi spazi.
Luigi Lehnus è professore di Filologia classica all’Università Statale di Milano. Si è occupato di lirica arcaica, poesia ellenistica e poesia dotta latina, oltre che di storia degli studi classici. Ha tradotto e commentato le Olimpiche di Pindaro e il De facie in orbe lunae di Plutarco. Sta preparando una nuova edizione dei frammenti di Callimaco.