Non più e non ancora

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978-88-3613-483-0
30,00 €

Verso un'antropologia del testo


Autore: Massimo Bonafin
Isbn: 978-88-3613-483-0
Collana: L'immagine riflessa - Quaderni Nuova Serie / ISSN 2612-632X
Quick Overview

Verso un'antropologia del testo

Maggiori Informazioni
ISBN978-88-3613-483-0
Numero in collana03
SottocategoriaCulturale-Letteraria, Filologia romanza
CollanaL'immagine riflessa - Quaderni Nuova Serie / ISSN 2612-632X
AutoreMassimo Bonafin
PagineX-282
Anno2024
In ristampaNo

La letteratura medievale è uno straordinario cantiere per la sperimentazione di approcci critici che oltrepassino gli steccati disciplinari entro cui la tradizione accademica spesso confina i ricercatori. I capitoli di questo libro affrontano una serie di aspetti di teoria e metodologia degli studi letterari e alcune figure di grandi critici del XX secolo, nell’ottica di una proposta definita come antropologia del testo. Si riflette sulla necessità del commento ai testi, per dialogare con la loro alterità, e sull’indispensabile comparazione con evidenze culturali anche aliene e remote, per restituire tutto il loro spessore semantico e storico. Si prendono in considerazione gli strumenti concettuali che lo studioso di letteratura impiega quotidianamente (tema, motivo, personaggio e così via) e le categorie che modellizzano i rapporti fra rappresentazione letteraria e contesto socioculturale, fino a includere problemi di tassonomia e di epistemologia delle scienze umane. Si discute della complementarità di approcci ermeneutici che sono spesso artificialmente contrapposti, come la valorizzazione delle risposte che il testo offre al suo tempo ovvero al tempo dell’interprete e del lettore successivo. Nella seconda parte del libro i capitoli rileggono i problemi e le discussioni teoriche come si sono incarnate in pensatori come Frye, Bachtin, Turner e Meletinskij, individuando alcuni percorsi intellettuali che li accomunano.

Massimo Bonafin (Genova, 1958), professore ordinario di Filologia romanza all’Università di Genova, precedentemente all’Università di Macerata e alla IULM di Milano, ha rivolto le sue ricerche all’indagine sui fenomeni di intertestualità, parodia, comicità e riso nella letteratura medievale; ha sempre coniugato l’approccio filologico con l’interesse per i versanti teorici e culturali dello studio dei testi. Nel corso degli anni, ha indirizzato la sua riflessione in particolare sui rapporti fra antropologia e letteratura, su aspetti di metodo e di storia della critica, sulle intersezioni fra discipline umanistiche che permettono di considerare come fondamentalmente unitario il campo della cultura umana.