Morire in locanda. Drogo e i suoi padri
ISBN | 88-7694-955-0 |
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Numero in collana | 15 |
Collana | L'infinita durata. Saggi e testi di letteratura italiana / ISSN 2612-3010 |
Autore | Ilaria Gallinaro |
Pagine | 164 |
Anno | 2007 |
In ristampa | No |
Descrizione | Morire in locanda. Drogo e i suoi padri |
Morire in locanda racconta la storia di Drogo attraverso la filigrana letteraria che Buzzati ha intrecciato alla vicenda, ufficialmente nata dalla trasposizione metaforica di un’angoscia autobiografica. L’analisi delle fonti, in particolare di Pascoli e Leopardi, mette in luce, dietro la figura di Drogo, le ombre lunghe e possenti di Alessandro Magno, Ulisse e Cristoforo Colombo, che se da un lato lo affossano contro la sua piccola ridotta, dall’altro riscattano le sue pene, nel contatto fertile e non solo oppositivo con i loro destini. Nulla si aggiunge al senso della vita di Drogo, che però, grazie alle figure che Buzzati disegna alle sue spalle, assume davvero la statura di un eroe. Completano il saggio un’indagine sull’uso del colore nel Deserto e una sul tema della malattia dal romanzo alle prime raccolte di racconti.
Ilaria Gallinaro collabora dal 1995 con la Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino per i laboratori di scrittura ed è professore a contratto di Lingua Italiana Scritta presso la Facoltà di Lettere di Parma; ha pubblicato un saggio dedicato alla fortuna musicale della Gerusalemme Liberata (La non vera Clorinda, Franco Angeli, 1994) e uno sulla metafora del castello nella letteratura italiana (I castelli dell'anima, Olschki, 1999).