«Mi riconobbe per ben due volte»
ISBN | 88-7694-457-5 |
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Numero in collana | 02 |
Collana | Ventunesimo Secolo. Studi e ricerche sull'età contemporanea / ISSN 2724-4962 |
Autore | Enzo Ciconte |
Pagine | 352 |
Anno | 2001 |
In ristampa | No |
Descrizione | «Mi riconobbe per ben due volte» |
Una storia di lunga durata, basata su fonti inedite e su testimonianze d’eccezione, dall’inizio dell’ottocento al crepuscolo del novecento, che ha per protagonisti le donne stuprate, gli uomini che usarono violenza e i magistrati che li giudicarono. Enzo Ciconte racconta una storia che ribalta luoghi comuni sulle donne e sul Mezzogiorno, una nuova storia di donne e di uomini del sud. Una storia sconosciuta. Con l’ausilio delle carte dei processi – circa 2.000 sentenze – viene delineato un percorso delle mentalità, della visione del mondo e dei comportamenti di un universo femminile e maschile che ci appare molto diverso, in alcuni tratti salienti, dalle immagini che sono state tramandate sinora. Con il loro aiuto si potrà ricostruire l’immaginario collettivo di un popolo, il modo come si sentivano e venivano rappresentati l’amore, l’odio, la giustizia, il galantuomo, il contadino, il giudice, la donna, il matrimonio, la famiglia, la vita, il senso complessivo e per certi versi drammatico dell’esistenza. Le pagine sono popolate da donne che rompono il silenzio imposto dalla cultura del tempo e portano in giudizio i loro violentatori; da donne che non accettano di ritirare la denuncia in cambio di un compenso in denaro o del matrimonio riparatore; da uomini violenti che con la forza stuprano donne e bambine; da padri violenti e incestuosi; da uomini, i parenti delle vittime, che non imbracciano il fucile per farsi vendetta ma ricorrono alla giustizia per avere una riparazione per il torto subito; da giudici – tutti uomini – che furono chiamati ad emettere una sentenza.
Enzo Ciconte è stato deputato nella X legislatura (1987-1992) e ha fatto parte della Commissione giustizia. Attualmente è consulente presso la Commissione parlamentare antimafia. Tra le sue opere principali, ricordiamo: All’assalto delle terre del latifondo. Comunisti e movimento contadino in Calabria 1943-1949, Angeli, Milano 1981; ’Ndrangheta dall’unità ad oggi, Laterza, Roma-Bari 1992; Processo alla ’Ndrangheta, Laterza, Roma-Bari 1996; Il sequestro di persona: un delitto italiano, in Storia d’Italia, Annali criminalità, a cura di Luciano Violante, Einaudi, Torino 1997; Mafia, Camorra e ’Ndrangheta in Emilia-Romagna, Panozzo, Rimini 1998.