«Longa est via»
ISBN | 978-88-6274-537-6 |
---|---|
Numero in collana | 51 |
Collana | Hellenica / ISSN 1825-3490 |
Autore | Erika Nuti |
Pagine | XII-422 |
Anno | 2014 |
In ristampa | No |
Descrizione | «Longa est via» |
Premessa • I. Lo studio della grammatica a Bisanzio • II. La riconquista del greco in Occidente. • III. La seconda fase del greco in Occidente (1465-1500). • IV. Il Cinquecento. Espansione, standardizzazione e sperimentalismo • Conclusioni • Abbreviazioni bibliografiche • Tavole dei manoscritti • Indice dei manoscritti citati • Indice dei testimoni di incunaboli e stampe antiche • Indice dei nomi di persona
Tra il 1397 e il 1400 l’erudito e diplomatico bizantino Manuele Crisolora insegnò lingua e letteratura greca agli umanisti fiorentini della cerchia di Coluccio Salutati. Quell’esperienza tanto celebrata inaugurò la ripresa dello studio del greco in Occidente. Il fortunato manuale di Crisolora per l’apprendimento del greco (Erotemata), pur innovativo in vari aspetti della presentazione, non era certo indipendente nei contenuti dalla tradizione bizantina, né fu l’unico testo di riferimento nel Rinascimento. Fu semmai il punto di avvio di un’intensa produzione di sussidi idonei alle esigenze in rapido mutamento degli studenti latinofoni, culminata nei manuali di Teodoro Gaza, Costantino Lascaris, Filippo Melantone e Nicolò Clenardo: una rigogliosa stagione di continuo riadattamento, talora svolta da valenti maestri rimasti anonimi, che si protrasse in Occidente per tutto il Quattrocento e la prima parte del Cinquecento. Questo volume ripercorre la storia dei sussidi grammaticali per lo studio del greco, a partire dalla produzione tardogreca e bizantina sino al maturo Rinascimento occidentale, definendone contesti e processi di produzione, continuità e trasformazioni contenutistiche, rapporti reciproci e modalità di circolazione, e soffermandosi non solo sulle più celebrate grammatiche, ma anche su esperimenti “minori”, oltre che sulla parallela presenza, mai interrotta, dei grandi testi bizantini. La base d’indagine è rappresentata dal fondo manoscritti e stampe della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, che ha fornito un buon campione per osservare caratteristiche e sviluppi dello studio grammaticale del greco nel Rinascimento, e insieme ha dato occasione di rivalutare un patrimonio sinora poco conosciuto.
Erika Nuti ha studiato filologia classica presso l’Università di Torino, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Culture Classiche e Moderne, nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Piemonte “Greek Books in Turin Libraries” (www.greekbooks.it). I suoi interessi, testimoniati da varie pubblicazioni, vertono principalmente su dinamiche di produzione, uso e trasmissione dei testi grammaticali greci tardobizantini e rinascimentali, con attenzione ai contesti culturali degli autori e ai supporti manoscritti.