Locri Epizefiri V
ISBN | 978-88-6274-120-0 |
---|---|
Numero in collana | 90 |
Collana | Fuori Collana |
Autore | Marcella Barra Bagnasco |
Pagine | 596 |
Anno | 2009 |
In ristampa | No |
Descrizione | Locri Epizefiri V |
Indice generale • Premessa • Abbreviazioni bibliografiche • 1. Introduzione • 2. Locri Epizefiri: la città, gli spazi religiosi e privati • 3. Contesti di rinvenimento dei fittili • 4. Artigianato coroplastico: produzione locale e botteghe • 5. Presentazione e Classificazione delle terrecotte • 6. Temi e iconografie • 7. Le terrecotte come testimonianze di culti privati • 8. Qualche osservazione conclusiva • 9. Catalogo • Figure • Grafici e immagini non in catalogo inseriti nelle tavole • Tavole
Sono ormai numerose le pubblicazioni su Locri Epizefiri, che documentano i risultati delle campagne di scavo condotte dall’Autrice, in un’attività di collaborazione tra Università di Torino e Soprintendenza Archeologica della Calabria. Questo volume, il quinto della serie dedicata all’antica polis magnogreca, aggiunge ora una sorta di “summa”, per quanto riguarda la coroplastica scoperta in oltre trent’anni di interventi sul terreno. Il volume prende le mosse dall’analisi dei contesti di rinvenimento delle terrecotte, distinti tra primari — differenti vani degli isolati regolari, ambienti di accoglienza e aree produttive, immediatamente all’esterno delle mura — e secondari, molto frequenti, rappresentati da livelli in cui, insieme ad altri materiali, sono reimpiegati frammenti di fittili per realizzare pavimenti, compattare battuti stradali, riempire cavità. Il trasformarsi di temi, stili, diffusione delle statuette in terracotta, che accompagnò lo sviluppo della città, permette di rievocare vari aspetti della vita che vi si svolse lungo un arco di tempo che va dal VI al III a.C., con una concentrazione tra seconda metà del V e prima metà del IV secolo, in conformità con i livelli esplorati. Dopo aver definito il sistema di classificazione, le terrecotte vengono analizzate in maniera esaustiva, che investe la collocazione cronologica, stilistica, produttiva, culturale, con particolare attenzione ai miti rappresentati e alle valenze connesse alle credenze religiose degli antichi. Il ricco corredo illustrativo e i continui confronti con statuette e interpretazioni pubblicate per altre località consentono di ricostruire un panorama aggiornato della varietà di raffigurazioni e della creatività degli artigiani locali. Dall’esame dei pezzi risalta infatti la capacità dei coroplasti locresi non solo di valorizzare i temi più frequenti circolanti nel Mediterraneo, rivestendoli di nuove iconografie, ma anche di creare schemi originali finalizzati alla devozione locale, ignoti alla produzione di altri centri. Il rinvenimento non in area sacra — con l’eccezione di un piccolo lotto — ma in contesti di abitato, offre particolari spunti per la ricostruzione di aspetti di religiosità domestica, mostrando quali fossero i temi preferiti dai fedeli e le entità divine a cui più spesso si rivolgevano.
Marcella Barra Bagnasco è stata per molti anni ordinario di Archeologia Classica all’Università degli Studi di Torino. Oltre a scavi in Piemonte, nell’ambito delle attività istituzionali ha focalizzato le sue ricerche sulla grecità di Occidente e sui rapporti tra Greci e Indigeni, lavorando con indagini sul terreno in varie località, da Locri stessa a Pomarico Vecchio (MT), a Licata (AG), a Terravecchia di Grammichele (CT). Di questi siti archeologici ha potuto ricostruire aspetti urbanistici, artistici e artigianali, dedicando particolare attenzione alla produzione coroplastica e anforacea. Tra gli studi più importanti: Locri Epizefiri I (1977); Locri Epizefiri. Organizzazione dello spazio urbano e del territorio (1984); Protomi in terracotta da Locri Epizefiri (1986); Locri Epizefiri II e III (1989); Poggio Marcato di Agnone (Licata) (1989); Gronde in calcare da Locri Epizefiri (1990); Locri Epizefiri IV (1992); Fortificazioni e città a Locri Epizefiri (1996); Pomarico Vecchio I (1997); Da Terravecchia di Grammichele a Occhiolà (2006).