«Libri di lettura» per le donne
ISBN | 88-7694-218-1 |
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Numero in collana | 28 |
Collana | Contributi e proposte ISSN 1720-4992 |
Autore | Adriana Chemello |
Pagine | XII-252 |
Anno | 1995 |
In ristampa | No |
Descrizione | «Libri di lettura» per le donne |
Introduzione • I. Le «Penelopi» campagnole di Caterina Percoto • II. Precetti di economia domestica nella letteratura del self help • III. I «libri di lettura» per le «buone fanciulle» e le «giovani operaie» • IV. La «leva di Archimede» ovvero mutualismo ed associazionismo • V. L'etica del lavoro nei «discorsi agli artigiani» di Giacomo Zanella • VI. Il discorso persuasivo nella prosa civile di Giacomo Zanella • VII. Gli «umili» nel pensiero e nella narrativa di Fogazzaro • Indice dei nomi
Nei saggi che occupano la prima parte di questo volume si è voluto fermare l’attenzione sulle «letture» proposte che l’acculturazione della donna nella seconda metà dell’Ottocento e sui modelli letterari a cui si affida l’istanza pedagogica. Partendo dai Racconti di Caterina Percoto, rivolti prevalentemente ad un pubblico femminile, si è voluto indagare che cosa venivano invitate a leggere le donne, quale genere di letteratura veniva loro consigliata. Un percorso attraverso la storia delle letture per le donne che, dai cataloghi di letterature edificante, si apre via via ad accogliere anche romanzi, racconti, biografie. Attraverso incursioni tematiche su temi quali l’economia domestica, il mutualismo e l’associazionismo, si è voluto sondare quali «libri di lettura» circolavano sul mercato editoriale ottocentesco orientati verso un pubblico femminile specifico. La figura della «popolana», della «giovane operaia», della «donna del popolo» non è assunta solo a oggetto di fabula ma compare nei frontespizi dei «libri di lettura», sia nella titolazione tematica, sia in quanto destinataria esplicita di volumetti concepiti per la sua educazione. «Libri di formazione» quindi, destinati ad un pubblico selezionato e divulgati attraverso canali preferenziali come le scuole serali e festive. Il secondo tema che accomuna i saggi raccolti in questo volume, spesso intersecando e/o sovrapponendosi al primo, è quello del lavoro. Nei libri scritti per il popolo e per le donne del popolo si fa leva sulle qualità del singolo, sulla sua intraprendenza e buona volontà, si individua nel lavoro le leva efficace per il riscatto e l’emancipazione dalla miseria. «Istruzione e lavoro» è lo slogan di questo sottogenere letterario, ed è anche il liet motiv dei Discorsi agli Artigiani di Giacome Zanella. Mentre qualche decennio più tardi, l’allievo prediletto dell’abate vicentino, Antonio Fogazzaro, pur aderendo idealmente alla dottrina sociale del maestro, riporterà le «gente meccaniche e di piccol affare» sullo sfondo scenografico dei suoi romanzi.
Adriana Chimello è ricercatrice presso il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Padova. Si è occupata della codificazione dei generi, studiando i trattati di poetica del Cinquecento ed ha approfondito i suoi studi sul versante della trattatistica di comportamento, collaborando al volume miscellaneo Nel cerchio della luna. Figure di donna in alcuni testi del XVI secolo (Venezia, Marsilio, 1983); ha curato l’edizione moderna de Il merito delle donne di Moderata Fonte (Venezia-Mirano, Eidos, 1988). Tra i suoi lavori otto-novecenteschi si segnalano due volumi: La parola maieutica. Impegno civile e ricerca poetica in Danilo Dolci (Firenze, Vallecchi, 1988) e La biblioteca del buon operaio. Romanzo e precetti per il popolo nell’Italia unita (Milano, Unicopli, 1991).