Lettera d’invettiva contro il patriarca Metrofane II
ISBN | 978-88-6274-610-6 |
---|---|
Numero in collana | 57 |
Collana | Hellenica / ISSN 1825-3490 |
Autore | Giovanni Eugenico (?) |
Curatore | Aldo Corcella |
Pagine | IV-84 |
Anno | 2015 |
In ristampa | No |
Descrizione | Lettera d’invettiva contro il patriarca Metrofane II |
L’approvazione a Firenze, il 6 luglio 1439, dell’unione tra le Chiese di Oriente e Occidente si rivelò subito assai fragile. L’opposizione, guidata dal metropolita di Efeso, Marco Eugenico, continuava a considerarla un cedimento all’eresia; e molti dei vescovi che avevano firmato il decreto, una volta tornati a Costantinopoli, lo rinnegarono. Il nuovo anziano patriarca, Metrofane, eletto nel maggio 1440 con il compito di far accettare l’unione, si trovò così di fronte a difficoltà insuperabili. Al suo ingresso in carica, Marco Eugenico abbandonò la capitale; altri, tra cui il nomophylax Giovanni, fratello di Marco, e lo hieromnemon Teodoro Agalliano, resistettero alcuni mesi, ma poi dovettero anch’essi lasciare Costantinopoli. Questo il contesto in cui la lettera che qui per la prima volta si pubblica viene a collocarsi: scritta nella seconda metà del 1440 probabilmente proprio da Giovanni Eugenico, essa testimonia del discredito in cui Metrofane, dopo alcune iniziali illusioni, era caduto presso gli avversari dell’unione. Con un sapiente uso dell’armamentario dell’invettiva (a partire dalle citazioni della commedia antica) e un abile rovesciamento dei topoi dell’encomio per il pastore di anime, l’autore tratteggia il sarcastico quadro di un patriarca decrepito e rimbambito, incapace di guidare il suo gregge e indotto dalla brama di potere a farsi operatore di discordia e persecuzione. I vari riscontri, illustrati nel commento, con gli scritti di Giovanni Eugenico, Teodoro Agalliano e altri contemporanei mostrano come questo documento militante faccia proprie tematiche e strategie ben diffuse nella polemistica sull’unione, contribuendo a lumeggiarne alcuni aspetti non secondari.
Aldo Corcella è professore di Filologia classica all’Università della Basilicata. I suoi interessi per la storiografia classica (in primo luogo Erodoto) e la retorica di età antica e tardoantica (con speciale attenzione alla scuola di Gaza) l’hanno portato a indagarne la tradizione nell’età bizantina, con studi sul trattatello Peri logographias, Filagato Cerameo, le ekphraseis di Giovanni e Marco Eugenico.