ISBN | 978-88-3613-196-9 |
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Numero in collana | 100 |
Collana | Hellenica / ISSN 1825-3490 |
Autore | Ottavia Mazzon |
Pagine | VI-386 |
Anno | 2021 |
In ristampa | No |
I dotti bizantini leggevano con il calamo in mano, pronti ad apporre segni di attenzione e note di commento, a correggere sviste, e – soprattutto – a trascrivere i passi che ritenevano significativi. Grazie a questa attività silenziosa e paziente di trascrizione, inscindibile dalla lettura, essi allestivano sillogi di excerpta, isolatamente o all’interno di più ampi sodalizi eruditi, cerchie colte di lettura e di studio. Le sillogi bizantine documentano non solo gli interessi di lettura degli intellettuali, ma anche il loro metodo di lavoro: consentono di accostarsi ai loro scrittoi e di osservarli mentre leggono e studiano; gettano luce sulle loro biblioteche e sulle modalità con cui organizzavano il sapere.
Il codice Napoli, Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III”, II C 32 trasmette forse la più ampia raccolta di excerpta compilata a Bisanzio in età paleologa. Esso è testis unicus per la maggior parte della traduzione greca dei carmina amatoria di Ovidio, oltre che per frammenti di Dionigi di Alicarnasso, Giovanni di Antiochia e Imerio. Allestito dal copista Giorgio Galesiotes intorno al 1330, il manoscritto raccoglie i materiali di lavoro di una cerchia di dotti che per lungo tempo si erano dedicati alla selezione e alla compilazione di estratti da ogni genere di opere in prosa: nei suoi 372 fogli figurano excerpta dalla Bibbia, dai Padri, da Filone di Alessandria, da Platone, da tutti i principali storici antichi – da Erodoto fino a Procopio –, e ancora da Demostene, Elio Aristide, Luciano di Samosata, Plutarco, Libanio e molti altri autori.
Ottavia Mazzon (Soave, 1989) ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze linguistiche, filologiche e letterarie presso l’Università degli Studi di Padova in cotutela con l’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità (DiSSGeA) dell’Università degli Studi di Padova, per l’anno 2022 è Frances A. Yates Long-term fellow presso il Warburg Institute. I suoi interessi di ricerca intersecano la storia della lettura e della ricezione dei classici greci e latini dall’età paleologa al Rinascimento, le modalità di organizzazione del sapere a Bisanzio e le dinamiche di produzione e circolazione dei libri manoscritti greci.